“Voglio vivere con mio padre”. Minorenne tenta il suicidio per essere ascoltata

12 Dicembre 2024 - 14:13

“Voglio vivere con mio padre”. Minorenne tenta il suicidio per essere ascoltata

Una vicenda drammatica e complessa ha finalmente trovato una svolta dopo oltre due anni di processi e scontri giudiziari. La storia coinvolge una bambina di 11 anni, al centro di un conflitto familiare che si trascinava sin dalla separazione dei suoi genitori. La minore, inizialmente collocata presso la madre, ha più volte espresso la volontà di vivere con il padre, senza però trovare ascolto da parte delle istituzioni.

Patrocinato dall’avvocato Rosa Di Caprio, esperta in diritto di famiglia, il padre ha portato avanti una battaglia giudiziaria per vedere riconosciuta la volontà della figlia. Nonostante la bambina fosse stata già ascoltata dal giudice all’età di 9 anni, manifestando il desiderio di vivere con il padre, il tribunale aveva deciso di mantenere invariato il collocamento presso la madre. Una decisione che, secondo l’avvocato Di Caprio, ignorava sia le normative vigenti sia il benessere della minore.

Nel corso del tempo, la situazione è precipitata. La bambina, immersa in un ambiente familiare conflittuale, ha iniziato a manifestare segni di profondo disagio psicologico, arrivando a compiere atti di autolesionismo per cercare di farsi ascoltare. Solo l’intervento di una psicologa, nominata grazie all’insistenza del padre, ha portato alla luce la gravità della situazione. La professionista ha confermato che la minore viveva un forte malessere e desiderava trasferirsi dal padre, percepito come una figura più accogliente e protettiva.

Alla fine, un recente provvedimento del giudice ha disposto il trasferimento immediato e urgente della bambina al padre. Una decisione motivata non solo dal perdurante conflitto familiare, ma soprattutto dagli atti di autolesionismo compiuti dalla minore, segno di un disagio ormai evidente.

Secondo l’avvocato Rosa Di Caprio, che ha rappresentato il padre in questa lunga vicenda, la situazione si è aggravata perché le istanze presentate per il trasferimento della minore sono state ignorate per oltre due anni. La legale ritiene che si sia sottovalutata la volontà della bambina, andando contro le normative di legge che impongono di ascoltare e rispettare i desideri dei minori.

L’avvocato ha sottolineato come il caso in questione dimostri l’urgenza di superare certi stereotipi, come quello secondo cui i figli debbano vivere necessariamente con la madre. “È fondamentale garantire una reale parità di trattamento tra i genitori e ascoltare i minori, mettendo il loro benessere al centro”, ha dichiarato.

Rosa Di Caprio ha inoltre lanciato un monito: “Non possiamo permettere che i minori debbano arrivare a compiere gesti estremi per vedere riconosciuti i propri diritti. È necessario un cambiamento culturale e giuridico che tuteli realmente i bambini, superando pregiudizi e vecchie consuetudini”.

La vicenda, purtroppo, è solo una delle tante che ogni anno si verificano nei tribunali italiani. Ma la recente decisione del giudice rappresenta una speranza per il futuro: quella di un sistema che sappia davvero ascoltare la voce dei più piccoli.

Avvocato Rosa Di Caprio

www.avvocatodicaprio.it

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