Leonardo Calcina è morto suicida a 15 anni a causa dei reiterati episodi di bullismo di cui era vittima a scuola. A un anno di istanza dalla tragedia, avvenuta il 13 ottobre 2024, la madre del giovane Viktoryia Romanenko è tornata a parlare, sfogandosi contro l’immobilismo delle istituzioni scolastiche.
Leonardo, dice la madre, era costantemente preso di mira per il suo carattere mite e la capigliatura bionda, oltre che per la sua nazionalità. “Lo prendevano in giro per i suoi modi cortesi e perché era biondo e straniero. […] Era diventata una persecuzione. Ho saputo che gli mettevano le mani addosso, lo seguivano in bagno”. La donna ha parlato anche della possibile identità dei bulli responsabili del suicidio del 15enne. “So solo che i bulli erano soprattutto due femmine e due maschi della sua classe, poi ci sarebbero forse altri soggetti estranei al contesto scolastico”.
Nonostante tutto, pare che Leonardo avesse anche provato a riconciliarsi con i bulli, affrontando i suoi persecutori con la gentilezza che lo contraddistingueva. Da questo tentativo fallito, la decisione di togliersi la vita, a un solo mese dall’inizio dell’anno scolastico. La madre del giovane imputa al corpo docenti un immobilismo che si è poi rivelato fatale. “Tutti hanno ignorato quello che stava accadendo. Lo prendevano di mira e il professore andava avanti con la lezione. Leo si era anche rivolto a un docente spiegando che voleva cambiare scuola perché non si trovava bene, ma non è stato aiutato né ci hanno informati. […] Se i professori mi avessero chiamata, se qualcuno avesse lanciato l’allarme penso che mio figlio sarebbe ancora qui”.
Fonte: Il Mattino
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