Diritto di visita con i figli e coronavirus

10 Marzo 2020 - 14:43

Diritto di visita con i figli e coronavirus

L’emergenza Coronavirus ha oramai paralizzato l’Italia. La situazione è drammatica. Con il decreto legge ultimo del 9.3.2020 tutta Italia è considerata “zona rossa”. Gli spostamenti sono limitati solo ad urgenze lavorative o sanitarie o gravi motivi.
Tuttavia molti sono i dubbi applicativi del decreto che di certo non poteva prevedere situazioni particolari, come quella che stiamo per sottoporre: il diritto di visita tra figlio e genitore non collocatario nei casi di separazione, divorzio e cessazione di convivenza.
Molte sono le richieste di chiarimento ai legali e agli esperti.
Cosa fare? Il decreto che vieta gli spostamenti in ogni regione se non per motivi specificati sospende l’esercizio del diritto di visita?
Abbiamo contattato telefonicamente l’avvocato Rosa Di Caprio, avvocato matrimonialista a Napoli che ha fornito alcune indicazioni.

G: “Avvocato, cosa interpretare i divieti del decreto nell’ambito del calendario di visita tra un genitore non convivente ed il figlio?”

avv: “È bene chiarire che il decreto di certo non dispone la sospensione degli incontri ma è opportuno usare il buon senso per la tutela della salute di tutti e dei bambini in modo particolare. È opportuno portare con se auto dichiarazione e provvedimento giudiziale che disciplina diritto di visita o accordo omologato”

G: “Quindi quali sono le precauzioni da assumere”

avv: “In primo luogo vanno effettuate le valutazioni sul tipo di spostamenti e di contatti che ha il genitore non convivente. Ricordo che il diritto di visita è prima di tutto posto nell’interesse del minore la cui salute e quella del genitore convivente con lo stesso va tutelata. Il buon senso dovrebbe indurre a ridurre i contatti come baci ed abbracci se sappiamo di aver avuto contatti con tante persone, in luoghi non sicuri e di esserci spostati molto. Si pensi a genitori che per motivi di lavoro viaggiano in  Lombardia, Veneto, Emilia Romagna. Il buon senso dovrebbe indurre a decidere il meglio per il figlio.”

G: “Come si stanno comportando ad esempio le case famiglia dove vi sono minori?”

Avv: “Talune case famiglia hanno rinviato incontri con i familiari poiché un solo bimbo infettato contagerebbe tutti.”

G: “Quindi come garantire il rapporto tra genitori e figli”

avv: “È necessaria la massima collaborazione tra i genitori provvedendo ad implementare telefonate, videochiamate, incontri dove non vi sia contatto fisico per ridurre il contagio. È importante non interrompere i contatti con il genitore non convivente”

G: “È facile in questa emergenza strumentalizzare per rendere difficili i rapporti”

avv: “Si…purtroppo sto ricevendo molte telefonate sopratutto in coppie conflittuali. Per alcuni, il virus era il “pretesto” che si attendeva per escludere l’altro genitore. Invito al buon senso: nessuna pretesa di visita contro la tutela sanitaria ma anche nessuna strumentalizzazione. Aumentiamo ogni altro tipo di contatto, telefonate, video chiamate, etc”

G: “Cosa può consigliare?”

avv: “L’emergenza sanitaria passerà. Saper gestire la bigenitorialitá in questo frangente è indice di capacità genitoriale e di amore per i figli. Evitiamo che ai danni del virus si aggiunga una sofferenza di perdita di una figura genitoriale”

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