Il vescovo belga Roger Vangheluwe è stato dimesso dallo Stato clericale. L’uomo, 87 anni, in passato aveva abusato di un suo nipotino, macchiandosi così del reato di abusi su minore.
È stato Papa Francesco in persona a prendere la decisione nei confronti del pedofilo, reo confesso, che nonostante avesse ammesso la sua colpevolezza non aveva compreso la gravità della situazione.
Da come però rivela Vatican News, il reato, inizialmente era caduto in prescrizione, pertanto il vescovo non era mai stato perseguibile dalla giustizia belga. Il Vaticano, invece gli aveva solo imposto di viviere in un monastero. Ma da come si legge in in una nota della Nunziatura a Bruxelles, sarebbero da poco emersi nuovi indizi di colpevolezza “riportati al Dicastero per la Dottrina della Fede, rendendo necessario un riesame” della vicenda dell’ex presule, che nel frattempo era rimasto sacerdote.
Dopo la nuova indagine, il Dicastero ha risentito la Difesa dell’87enne, arrivando all’8 marzo, data in cui la Dottrina della Fede “ha presentato la documentazione al Santo Padre, proponendo la dimissione dallo stato clericale, in conformità all’articolo 26 delle norme Sacramentorum sanctitatis tutela”.
Dopo la comunicazione ufficiale, i vescovi belgi hanno tenuto a precisare che molto spesso avevano richiesto la dimissione dallo Stato clericale per l’uomo. Hanno, inoltre espresso la speranza che questo provvedimento “possa aiutare le vittime a riprendersi da questo abuso, che ha lasciato un segno così profondo su di loro e sui loro cari per tutta la vita”.
Fonte: Fanpage.it