“Mi ha chiamato un maresciallo, pensavo fosse per il baccano fatto la sera prima.
Sono rimasto estremamente sorpreso delle contestazioni.
Non so darmene una spiegazione”.
È questa la premessa che fa Edoardo Capitta, il primo a essere sentito il 5 settembre 2019 dalla procura di Tempio Pausania.
Per lui, così come per gli altri tre amici genovesi, è un fulmine a ciel sereno.
Un fatto inaspettato, che coglie i ragazzi di sorpresa.
Sulla notte passata in compagnia di Ciro Grillo in una villetta a Cala di Volpe occorre ancora fare chiarezza: da una parte Silvia (nome di fantasia) denuncia lo stupro di gruppo; dall’altra i componenti della comitiva ritengono si sia trattato di sesso assolutamente consenziente.
Capitta avrebbe consegnato ai pm un dossier di post e stories sui social network.
In cui la giovane studentessa, dopo le ore in cui racconta di essere stata costretta a rapporti sessuali contro la sua volontà, non sembra dare segnali di rabbia per quanto avvenuto nei giorni precedenti.
“La mattina dopo, il 17 luglio, le avevamo detto di seguirci sul nostro gruppo Instagram, che tuttora segue come follower.
Lei ha messo anche un like a un video da me postato mentre scherzo con Francesco Corsiglia.
Ieri ho constatato che il like è stato rimosso”.
Lo stesso giorno viene sentito Francesco Corsiglia.
Sarebbe stato proprio lui ad avere il primo rapporto sessuale con Silvia (secondo lui consapevole), interrotto “dagli altri che ci disturbavano” perché Ciro Grillo “era indispettito” visto che l’amico si era appartato con la ragazza.
Proprio per questa motivazione il figlio del garante del Movimento 5 Stelle si sarebbe infuriato, tanto da svegliare Roberta (nome di fantasia) mentre dormiva: “Io me la sono portata a casa perché me la volevo scop***, invece se la sta scopa*** lui”.
Corsiglia aggiunge poi, di essere stato svegliato da Ciro alle 7.15: “Mi hanno fatto cambiare stanza.
Quando mi sono svegliato lui mi ha detto testualmente: ‘Ce la siamo trombata tutti e tre'”.
Ma in tutto questo Parvin Tadjik, moglie di Beppe Grillo, ha rivelato di non aver “sentito o visto nulla di anomalo”.
Quella mattina, racconta, si è svegliata presto ma si è alzata solamente all ore 9 per fare colazione nel patio adiacente la casa.
La donna ha riferito un certo clima di tranquillità tra i quattro amici genovesi dopo la notte trascorsa insieme: “Erano tutti tranquilli e non mi è stata fatta alcuna confidenza specifica sulla serata.
Se non che avevano conosciuto due ragazze che si erano fermate da loro perché non se la sentivano di rientrare a casa e che avevano fatto una spaghettata insieme”.