A Roma, in una stanza all’interno di un convitto gestito da suore, in zona Esquilino, una 20enne turista norvegese ha denunciato di essere stata stuprata da due ragazzi.
Complice l’alcol. Tutto era iniziato quando la giovane ha conosciuto un turista e un coetaneo, di nazionalità danese. Lui l’aveva invitata, mercoledì sera, a bere qualcosa in un pub. Alla
fine, la ragazza aveva accettato di passare la notte con il giovane danese e c’era stato un primo rapporto, consenziente. Poco dopo, però, il ragazzo aveva chiamato in stanza un
amico e i due, insieme, l’avrebbero violentata. La vittima è stata trovata sotto choc, nella notte, dagli agenti di una volante nei pressi del convitto gestito dalle religiose, in via Nino Bixio.
Insieme a lei c’era un’amica, a cui aveva chiesto aiuto al telefono. La ragazza è scossa, sotto choc, riesce a chiamare in qualche modo la sua amica, che preoccupata la stava
cercando non trovando risposte alle sua chiamate allo smartphone. Le due si incontrano poco distante, in via Conte Verde dove poi fermano la prima volante della polizia in transito.
In lacrime la ragazza prova a raccontare quanto accadutole ma come prima cosa viene affidata alle cure del personale del 118 e trasportata dall’ambulanza
all’ospedale San Giovanni Addolorata. Gli agenti hanno trovato la ragazza barcollante e in lacrime: al di là del comprensibile stato di choc, fortunatamente le condizioni di salute
sono buone. Subito dopo aver soccorso la ragazza, è scattata la caccia ai responsabili. Come scrive Il Messaggero, i poliziotti del commissariato Viminale li hanno
trovati e fermati all’alba mentre, visibilmente alterati, stavano uscendo dall’ostello. L’accusa è di violenza di gruppo, ma le indagini che dovranno ricostruire esattamente ciò che è
accaduto sono appena iniziate. La convalida dell’arresto è stata richiesta dal pm Delio Spagnuolo. Ora si attendono le disposizioni dell’autorità giudiziaria.