In Svezia, a Vetlanda, otto persone sono state accoltellate e ferite in quello che la polizia ritiene “un attacco terroristico”. Tre sono state ferite in modo grave e
sono in pericolo di vita. A compiere il folle gesto un 20enne, che ha colpito in cinque punti diversi della città. Alla fine è stato fermato da un agente che gli ha
sparato a una gamba.Ricoverato in ospedale non è in gravi condizioni e la polizia conta di poterlo presto interrogare. Per il momento le indagini
sono classificate come tentato omicidio, ma non si esclude che possa essersi trattato di un atto terroristico, anche se al momento non trapela nessun dettaglio
sulle motivazioni dell’uomo, un residente del posto già noto alle forze dell’ordine per reati minori. L’allerta è scattata intorno alle 15 di mercoledì, dopo alcune
segnalazioni di un individuo con “un’arma affilata” che stava assaltando diverse persone nel centro della cittadina di circa 20mila abitanti. In una zona
affollata, nei pressi della stazione ferroviaria. L’aggressore, che secondo i media locali aveva un coltello – anche se la polizia non ha confermato di che tipo
di arma si trattasse – è riuscito a colpire 8 volte prima di essere fermato dagli agenti. Decine di pattuglie hanno raggiunto l’area, che è stata chiusa, per
raccogliere prove e testimonianze. La circolazione dei treni per alcune ore è stata sospesa. Restano misteriose le motivazioni che hanno spinto il giovane:
inizialmente la polizia ha parlato di un tentato omicidio. Con il passare delle ore ha preso poi corpo l’ipotesi di “crimine di matrice terrorista”. Salvo poi in una
conferenza stampa serale ribadire che il reato è per ora classificato come tentato omicidio. In attesa che si chiarisca la dinamica e soprattutto il movente
dell’assalto, il primo ministro svedese Stefan Löfven ha condannato questo “atto terribile”, esortando tutti a “inviare un pensiero alle persone colpite dalla
violenza e agli uomini e alle donne dell’assistenza sanitaria, della polizia e del comune che lavorano per prendersi cura dei feriti e ripristinare la sicurezza”.
Il governo è in costante contato con le forze di sicurezza. In Svezia, i servizi di intelligence considerano alta la minaccia terroristica. Il Paese scandinavo è stato
preso di mira due volte negli ultimi anni. Nel dicembre 2010, due esplosioni quasi simultanee colpirono il centro di Stoccolma, provocando un morto e due feriti. Si trattò di un attentato suicida,
preceduto da minacce di matrice jihadista, in cui si condannava tra le altre cose la presenza militare della Svezia in Afghanistan. Nell’aprile 2017, sempre nella capitale, un richiedente asilo
uzbeko, confessò di aver agito per vendicare la guerra degli occidentali contro l’Isis, dopo aver falciato i pedoni con un camion rubato, uccidendo cinque persone.