La morte di un bambino di soli 10 mesi durante un intervento chirurgico all’ospedale Regina Margherita di Torino ha portato all’iscrizione di nove medici nel registro degli indagati della Procura di Torino. Secondo le indagini, il bambino era nato con una malformazione polmonare che avrebbe dovuto essere corretta in sala operatoria, ma il chirurgo incaricato dell’operazione avrebbe reciso per errore l’aorta del bambino.
La morte del piccolo ha suscitato grande commozione e indignazione nell’opinione pubblica, ma anche un’analisi approfondita delle responsabilità di tutti i medici coinvolti. Nonostante il chirurgo sia stato individuato come il principale responsabile dell’errore, l’indagine ha rivelato una serie di problemi riguardanti anche il monitoraggio dei valori del bambino prima e dopo l’operazione.
La mancanza di esperienza del chirurgo in operazioni pediatriche e la decisione del primario del reparto bambini di chiamarlo in prestito dalle Le Molinette sono stati indicati come fattori determinanti nell’accaduto. Inoltre, il mancato riconoscimento dell’evidente errore da parte dei medici presenti in sala operatoria ha peggiorato ulteriormente la situazione.
La famiglia del bambino ha ottenuto l’assistenza di un avvocato, la signora Michela Malerba, mentre l’inchiesta è stata affidata al pubblico ministero Giovanni La Rosa. Il caso ha suscitato una forte attenzione sulla necessità di una maggiore formazione dei medici e di un miglioramento del sistema di controllo dei valori del paziente durante e dopo l’operazione.
La morte del piccolo è stata una tragedia che ha scosso profondamente la comunità medica e l’opinione pubblica. È importante che ci sia una completa trasparenza nell’inchiesta e una chiara definizione delle responsabilità dei medici coinvolti. Solo così si potrà cercare di prevenire in futuro simili tragedie e garantire la sicurezza dei pazienti che si affidano alle cure dei medici.
Fonte: fanpage