Una storia con un terribile finale quella capitata a Stefania, 59enne di Treviso: la donna, la scorsa estate aveva lasciato la sua cagnolina ad una dogsitter per prendersi un periodo di vacanza. Ma al suo ritorno c’è stata una scoperta choc ad attenderla.
La donna aveva affidato, come spesso era capitato, i suoi due cani, Nina e Pluto, ad una dogsitter di 30 anni. Per cinque settimane, dunque, i cani sarebbero dovuti rimanere con la donna. Al ritorno della padrona però la dogsitter si sarebbe presentata con un’urna cineraria: Nina, durante il periodo di vacanza della padrona, è morta, ed è stata cremata senza far sapere nulla a Stefania.
Già durante il periodo di vacanza, però, Stefania si era accorta che qualcosa non andava: “Non rispondeva alle chiamate né ai messaggi, faticava a mandarmi le foto che le chiedevo – racconta Stefania -. Così ho iniziato a preoccuparmi. A fine agosto, siccome risultava irreperibile, ho addirittura contattato il padre”.
Al rientro dalle ferie, pertanto, il primo pensiero di Stefania è stato quello di andare a prendere i cani dalla dogsitter.
Da lì la tragica scoperta: “Pluto era in giardino, in condizioni pietose: sporco, denutrito, piangeva come un pazzo – dice -. Tentava di arrampicarsi sul cancelletto come se volesse scappare. Non l’ho mai visto così. Nina non c’era, la dog sitter nemmeno”.
“Non mi fermerò fin quando non avrò giustizia”. Queste le parole di Stefania a Il Gazzettino. “La mia cagnolina era in perfetta salute, come certifica un check up veterinario fatto pochi mesi prima. Vorrei sapere come è morta ma, visto che il corpo è stato cremato, mi è stata negata la possibilità di capirlo. Chi ha agito così va fermato”.
Fonte: tgcom24