Tra qualche mese, i telespettatori italiani di Una Vita dovranno dire per sempre addio a Ursula Dicenta, la terribile ed enigmatica istitutrice interpretata da Montse Alcoverro. Tra nuovi progetti e ricordi legati alla sua esperienza nella soap iberica, l’attrice si è raccontata in questa intervista, dove ha spiegato com’è riuscita a rendere iconico il suo amatissimo personaggio.
Montse, parliamo dell’esperienza intensa che ha vissuto sul set di Acacias 38 (Una Vita). Credo che per lei sia stata una bella occasione interpretare un personaggio ad ampio raggio come quello di Ursula Dicenta, no?
“Ursula è un personaggio che è cresciuto col tempo. Gli sceneggiatori hanno saputo darle fiducia e le hanno scritto delle belle storie. E’ stato fantastico poterla interpretare per così tanto tempo, visto che quando sono arrivata sul set non aveva un finale già scritto, è stata costruita pian piano. Dal mio punto di vista, Ursula attira il pubblico che la segue per via di quella malvagità che esce fuori dai canoni tradizionali ai quali siamo abituati. Però non bisogna mai dimenticarsi del fatto che nel mondo esiste davvero gente cattiva come lei”.
Come ha ottenuto il ruolo di Ursula?
“Sono stata selezionata dopo un regolare casting a Barcellona. Doveva essere un ruolo breve, ma poi è stato esteso col tempo, proprio come le dicevo. Mi hanno dunque fatto passare dal reparto secondario a quello fisso della serie ed è stato tutto molto bello”.
Qual è la trama del personaggio che ha trovato più intensa da interpretare?
“Ritengo sia stata una grande idea degli sceneggiatori quella di fare apparire Blanca e Olga, le due figlie di Ursula. E’ una storyline che ha portato i telespettatori a scoprire l’infanzia tanto dura e difficile di questa donna, segnata in primis dal ricordo di una violenza subita in adolescenza, che ha innescato il rifiuto dei suoi genitori. La trama poi era decisamente interessante poiché si basava sul presente, anche se scavava nel passato di Ursula tramite i flashback. E’ stata una trama molto importante perché, pur non avendo una linea narrativa continuativa, ha fatto scoprire tanto di lei con molti flashback e ricordi”.
Quando è nata in lei la voglia di fare l’attrice?
“Penso che sia una passione innata in me quella della recitazione, tant’è che mi sono sempre proposta nelle recite scolastiche fin da quando ero bambina. Tuttavia, la voglia di recitare in maniera serie e concreta è arrivata quando facevo danza contemporanea. Ricordo che all’epoca ci fu proposto di fare un corso di arte drammatica e proprio da lì ho capito che avrei potuto comunicare ciò che sentivo sul palco non soltanto con i gesti e i movimenti ma persino attraverso le parole. E’ stata quella la svolta che mi ha fatto decidere che volevo essere un’attrice”.
Prossimamente sarà nel cast di una nuova fiction spagnola suddivisa in otto puntate. So che farà anche una lettura dell’opera Salomè di Oscar Wild. Mi chiedo, c’è qualche sogno futuro che spera di raggiungere?
“Sicuramente uno dei sogni più grandi è quello di tornare presto in teatro, anche se attualmente e per i motivi legati all’emergenza Coronavirus non è nel momento più bello e conveniente della sua storia. Dato che ho dei buoni ricordi legati al periodo che ho trascorso ad interpretare Ursula, non nego che mi dare nuovamente vita ad un personaggio lungo. Credo di sapermi muovere bene al cinema, al teatro e in televisione in egual modo. E poi, perché no, sarebbe un sogno riuscire a lavorare in Italia. Ho già avuto la fortuna di lavorare con Sergio Castellitto e mi piacerebbe tuffarmi in un altro progetto con lui”.
Cosa le piace fare nel tempo libero?
“Quando sono libera sto con il mio compagno, la mia famiglia, i miei amici. Dicono che sono una buona cuoca. Considero la cucina come una terapia che mi rilassa e mi connette con il lavoro manuale, con gli odori, i sapori. Ho tante piante e fiori. Leggo tantissimo e mi aggiorno costantemente sul cinema e quello che succede nella mia industria. Infine, mi fermo ad ascoltare la musica. Quando la ascolto non faccio altro”.
Se potesse descriversi con tre aggettivi, quali utilizzerebbe?
“Uso quelli che elencano le persone che mi conoscono di solito: positiva, passionale e coerente. Nella vita mi piace essere positiva e, tra l’altro, mi ritengo molto passionale e coerente perché cerco di fare e dire quello che penso, senza tradire gli altri o me stessa”.