Un’azienda, in provincia di Milano, ha licenziato una donna di 55 anni dopo aver scoperto di essersi ammalata. La 55enne aveva scoperto d avere un tumore al seno, e dopo aver subito un intervento e un ciclo di
radioterapia, l’Inps le aveva certificato il diritto a 2 ore giornaliere di permesso. tramite un contratto in somministrazione. Interpellata dal sindacato Cgil, ha deciso di rendere pubblica la sua vicenda.
La 55enne era stata assunta tramite un’agenzia, a tempo indeterminato dall’1 gennaio 2023 presso l’azienda con un contratto a somministrazione All’inizio di quest’anno aveva scoperto di avere un
tumore al seno e, dopo un intervento Erogato a giugno, il diritto avrebbe avuto la validità di un anno. Negli ultimi mesi, la donna aveva quindi ripreso regolarmente il suo lavoro per 6 ore al giorno.
La Nidil-Cgil ha spiegato che l’agenzia ha però deciso di interrompere il contratto il prossimo 4 novembre, a causa di “mancanza di lavoro”. Dopo aver chiesto spiegazioni, l’agenzia ha spiegato al sindacato che si
tratta di una “scelta insindacabile” dell’azienda controllata dal gruppo Carel, che sostiene e ribadisce di avere un calo produttivo. “La realtà però è un’altra, perché dopo la cessazione della missione della
lavoratrice, l’azienda ha assunto 6 nuove persone, di cui 3 nello stesso reparto in cui lei lavorava”, commenta il sindacato. La lavoratrice, con il supporto di Nidil-Cgil Ticino Olona e della Lombardia, ha deciso
di rendere pubblica la sua vicenda, chiedendo al comitato etico del gruppo Carel di verificare se tale comportamento sia coerente con i principi del codice etico aziendale. Allo stesso tempo, si rivolge alla
Consigliera di Parità della Regione Lombardia affinché valuti la correttezza di una condotta che penalizza una donna lavoratrice solo perché è una dipendente somministrata e reduce da un tumore.
L’azienda ha poi aggiunto che la conclusione delle missioni del personale in somministrazione rientra nelle proprie facoltà e non richiede motivazioni. Se la donna fosse stata dipendente diretta
dell’azienda, non sarebbe stato possibile un licenziamento senza giusta causa o giustificato motivo. Fonte Tgcom24.