A Moncalieri, alle porte di Torino, nella notte di Halloween, un quindicenne con disabilità è stato sequestrato, picchiato e torturato. La vicenda si consuma in un’area isolata lungo il corso d’acqua, poco distante
dal centro abitato. Secondo le prime informazioni, la baby gang avrebbe attirato il ragazzo con un pretesto per poi aggredirlo e costringerlo a subire umiliazioni fisiche e psicologiche. Dopo avergli rasato i capelli e
spento una sigaretta sulla pelle, i responsabili lo avrebbero spinto in acqua, lasciandolo da solo nel buio. Le urla del giovane, udite da alcune persone di passaggio, hanno consentito di attivare i
soccorsi in tempi rapidi. Il 15enne è stato soccorso dai sanitari del 118 e trasportato all’ospedale Santa Croce di Moncalieri, dove è stato medicato e trattenuto per accertamenti. La notizia scuote la città:
istituzioni locali, associazioni e scuole esprimono vicinanza alla famiglia e condanna per l’accaduto. In queste ore si moltiplicano proposte di incontri educativi su prevenzione del bullismo e gestione dei
conflitti tra adolescenti. La rete territoriale valuta un rafforzamento di sportelli di ascolto e percorsi di supporto psicologico rivolti a studenti e famiglie, con l’obiettivo di intercettare situazioni di fragilità prima
che degenerino in violenza. L’episodio riporta l’attenzione su un fenomeno già emerso in altre aree del Piemonte, con aggressioni di gruppo ai danni di coetanei più vulnerabili e talvolta con la condivisione
dei video sui social. Le forze dell’ordine annunciano controlli mirati nei luoghi di ritrovo e lungo gli argini dei fiumi, soprattutto nelle ore serali e nei fine settimana. Le scuole sono invitate a
collaborare con tavoli permanenti di prevenzione per monitorare segnali di disagio e favorire interventi tempestivi. Le indagini sono ancora in corso e i carabinieri stanno raccogliendo testimonianze e
immagini di videosorveglianza per accertare le responsabilità di tutti i coinvolti. Le indagini sono affidate ai carabinieri della compagnia di Moncalieri, che stanno ricostruendo i movimenti del
gruppo e analizzando eventuali filmati di videosorveglianza. Gli investigatori stanno procedendo all’identificazione dei partecipanti, presumibilmente adolescenti o poco più che maggiorenni. Al momento, tra
le ipotesi al vaglio figurano il sequestro di persona e le lesioni aggravate; non si escludono ulteriori contestazioni alla luce degli accertamenti in corso. Gli inquirenti lavorano anche per chiarire il movente e l’eventuale premeditazione. Fonte Tgcom24.