Un poeta dietro le sbarre presentato all’evento letterario ricomincio dai libri

4 Ottobre 2024 - 9:11

Un poeta dietro le sbarre presentato all’evento letterario ricomincio dai libri

Una storia di redenzione è sempre complessa da realizzare, sia per chi deve raccontarla sia per chi dovrà fruirla. Il pubblico stenta a credere a questo tipo di

storie e al concetto di redenzione stessa. L’idea di riscatto è una conquista difficile, eppure Il poeta dietro le sbarre non è finzione,

ma un vero e proprio spaccato della vita di un uomo pentito che cerca una seconda possibilità.

Il documentario diretto da Vincenzo Lamagna e prodotto dalla NaNo Film Production, ha come protagonista Sandro Boselli, ex carcerato e poeta.

È un personaggio unico Sandro che, dopo una vita passata tra eccessi e illegalità, e dopo aver pagato il suo conto con la giustizia, cerca di giocarsi al

meglio l’occasione di redimersi che gli è stata offerta. Sì, perché Sandro dietro le sbarre ha scoperto che oltre il linguaggio della violenza conosce anche quello della poesia.

Un dono naturale, istintivo, primordiale, che lo fa essere possessore di un’eccezionale dicotomia.

Compone versi con una facilità che sorprende. Li trascrive su dei quaderni, con una calligrafia incerta, elementare, alternando inchiostri di colori diversi,

mettendosi i voti come facevano in quella scuola che ha lasciato troppo presto. Li memorizza. Li interpreta con l’enfasi di un attore professionista.

Una volta fuori a notarlo, e successivamente a dargli una mano in questa impresa, è stato Dave Given, poeta e romanziere napoletano autore per la narrativa e per il cinema.

Dave e la troupe, diretta da Vincenzo Lamagna, seguono Sandro per quasi due anni che testimoniano il percorso del poeta dietro le sbarre verso la

pubblicazione della sua silloge poetica. Sì, perché Sandro dietro le sbarre ha scoperto che oltre il linguaggio della violenza conosce anche quello della poesia.

Un dono naturale, istintivo, primordiale, che lo fa essere possessore di un’eccezionale dicotomia.

Compone versi con una facilità che sorprende. Li trascrive su dei quaderni, con una calligrafia incerta, elementare, alternando inchiostri di colori diversi,

mettendosi i voti come facevano in quella scuola che ha lasciato troppo presto. Li memorizza. Li interpreta con l’enfasi di un attore professionista.

Una volta fuori a notarlo, e successivamente a dargli una mano in questa impresa, è stato Dave Given, poeta e romanziere napoletano autore per la narrativa e per il cinema.

Dave e la troupe, diretta da Vincenzo Lamagna, seguono Sandro per quasi due anni che testimoniano il percorso del poeta dietro le sbarre verso la

pubblicazione della sua silloge poetica. Ed è proprio durante questo percorso che lo scorso sabato 28 settembre alle ore 16.00 all’interno dell’Archivio di

Stato di Napoli si è tenuta presso la sala Decameron nell’ambito della fiera “Ricomincio dai libri” la presentazione del libro Un poeta dietro le sbarre.

Chi c’era – e la sala era gremita – ad assistere all’incontro moderato da Francesco Della Calce ha avuto un primo assaggio di quanto questo progetto sia incredibilmente forte.

Perché quello che né è uscito fuori è verità al 100% senza alcun tipo di filtro.La vita e l’arte di Sandro è un insieme di esperienze e contraddizioni

capaci di scuotere menti e coscienze e abbracciare tematiche importanti come il processo riabilitativo del carcere.

In questa storia la poesia è un potente mezzo di catarsi, un linguaggio naturale che ha nella sua potenza evocativa una possibilità a chi riesce a scavare

dentro di sé e decide di esprimerla senza alcuna barriera. In questa ottica sia l’inchiostro messo nero su bianco che le immagini registrate hanno dato vita a una bella favola che abbraccia l’arte in tutte le sue diverse forme non solo letteraria e cinematografica.
Il regista Vincenzo Lamagna sottolinea la necessità di diffondere questo tipo di racconto: “Storie come queste sono delle piccole perle, perché sono potenti e hanno la capacità di unire varie forme di linguaggi che si mescolano e divengono un tutt’uno in un concentrato di bellezza e potenza emotiva. Raccontare tutto questo attraverso la forma del documentario diviene davvero importante, perché al contrario di come si pensa – e se vedrete l’opera ve ne accorgerete – è un mezzo potentissimo per veicolare la creatività e fare un racconto cinematografico autorevole e delicato allo stesso tempo.”