Vincenzo D’Amico, l’ex calciatore della Lazio, è morto oggi all’ospedale Gemelli. Le sue condizioni si erano aggravate recentemente.
L’ex mezz’ala e numero 10 lottava da tempo contro un tumore che non gli ha lasciato scampo.
I tifosi della Lazio lo ricordano per le sue imprese sul campo quando giocava sotto la guida di Tommaso Maestrelli, un’icona della panchina. Gli appassionati più anziani rammentano le sue prodezze nella squadra che nel 1974, insieme a Giorgio Chinaglia, vinse lo scudetto, portando gloria sotto il cielo biancoceleste della Capitale.
In un post su Facebook di maggio scorso, l’ex calciatore condivise pubblicamente le sue condizioni di salute: “Mi dicono che i malati oncologici tirano fuori forze inaspettate! Io ci sto provando.” Con la sua morte se ne va un pezzo di storia della Lazio e del calcio italiano legato a tempi e uomini passati. Tra questi c’era il ‘Maestro’, l’allenatore che volle Vincenzo D’Amico nella squadra della Lazio perché aveva visto in lui un talento straordinario.
Nel racconto di quel giorno rimane impresso lo stupore e la profonda soddisfazione di quel giovane calciatore che, nonostante gli anni passati e la malattia, ha conservato intatti i ricordi più belli. Tutto accadde improvvisamente, senza che lui ne fosse a conoscenza. Ma non era uno scherzo. Maestrelli era serio. “Credevo di dover giocare al Flaminio con la Primavera,” raccontò spesso D’Amico, “invece mi hanno portato all’hotel Fleming dove ho scoperto di essere convocato per la partita del giorno dopo.”
Ma la sorpresa più grande lo attendeva qualche ora dopo, quando gli comunicarono che sarebbe stato titolare e avrebbe giocato dall’inizio. “Credevo di dover guardare quella partita dalla tribuna, invece sono sceso in campo fin dall’inizio.”
Vincenzo D’Amico ha indossato la maglia biancoceleste dal 1971 al 1986 e quando tornò alla Lazio dopo l’esperienza nella squadra granata, era scritto nel destino che avrebbe dovuto compiere un’altra impresa. Grazie ai suoi gol, evitò alla Lazio la retrocessione in Serie C. In totale, ha collezionato 336 presenze e segnato 49 gol con la maglia biancoceleste. Dopo la sua carriera da calciatore, non è scomparso, ma è rimasto in campo da una prospettiva diversa: quella di commentatore televisivo.
Fonte: fanpage