Ultim’ora:Bomba di Salvini sul Governo:”o il Viminale o niente appoggio a Meloni”

29 Settembre 2022 - 11:02

Ultim’ora:Bomba di Salvini sul Governo:”o il Viminale o niente appoggio a Meloni”

Il punto di caduta è una nota congiunta in cui Giorgia Meloni e Matteo Salvini parlano di “grande collaborazione” e “unità d’intenti”. Ma l’incontro di Montecitorio, durato meno di un’ora,non ha dato i risultati sperati. Succede tutto in mattinata. Alcuni fedelissimi di Salvini fanno sapere alla vincitrice delle elezioni che per il segretario il Viminale è una pregiudiziale: quel posto non può che andare a lui, visto quanto si è speso sui temi della sicurezza e della lotta all’immigrazione clandestina. Non ci sono alternative.

È una questione strettamente legata alla presenza del Carroccio nel governo. Nell’aria tesa dei Palazzi romani viaggia addirittura la minaccia di appoggio esterno da parte della Lega. D’altronde, la richiesta di “una delega pesante” per Salvini era arrivata martedì dal consiglio federale di via Bellerio. E in quella sede, durante la riunione del “parlamentino” della Lega, si era parlato esplicitamente del ministero dell’Interno.

Ma Meloni non ha alcuna intenzione di indicare il nome di Salvini per il Viminale.  Impossibile immaginare un bis, è il ragionamento che si fa in queste ore nell’inner circle della presidente di Fratelli d’Italia.

[…] la linea della candidata premier è chiara. E non è opportuna, secondo lei, l’indicazione di Salvini per il Viminale. Nessuna pregiudiziale, invece, per un altro nome della Lega o comunque indicato dal segretario del Carroccio: potrebbe essere l’ex sottosegretario Nicola Molteni o il prefetto di Roma Matteo Piantedosi.

Salvini potrebbe avere un altro ministero e c’è chi parla di Sviluppo economico, proprio la delega che finora ha tenuto Giancarlo Giorgetti. Il quale replica con fermezza all’ipotesi che il segretario abbia posto un veto sulla sua riconferma al governo: “Non voglio entrare nell’esecutivo, non ho bisogno di liste di proscrizione”.

La strada, per Meloni, è irta di ostacoli. Anche perché non è andato nel migliore dei modi, martedì, l’incontro con il coordinatore di Fi Antonio Tajani. Forza Italia chiede pari rappresentanza rispetto alla Lega e Tajani, che ieri è volato ad Arcore, punta a ministeri di primo piano: Esteri, Difesa o Interni. Soluzione preferita rispetto alla presidenza della Camera. Gli azzurri non vedono di buon occhio la proposta, ventilata dalla presidente in pectore, di concedere la guida di uno dei due rami del Parlamento all’opposizione. […]

La Lega smentisce che sia arrivato a minacciare l’appoggio esterno, come qualcuno dentro Fi teme. Certo è che non smobiliterà rispetto a due-tre richieste precise. La prima: i vicepremier, sul modello del governo gialloverde. Stessa proposta che il giorno prima aveva avanzato Tajani. Entrambi vogliono avere un piede a Palazzo Chigi. Ma Meloni ha più di qualche dubbio. Avere Salvini come uno dei due vice non sarebbe il migliore biglietto da visita con gli alleati, soprattutto con chi da Washington sperava di vedere il leghista fuori dalla squadra.

Fonte:dagospia