Nella notte due colonne di carri armati si sono spostate a nord e a ovest nella Repubblica separatista di Donetsk e nei territori filorussi riconosciuti da Mosca.
Quando l’alba era ancora lontana i corazzati russi hanno varcato il confine occupando ponti, strade e stazioni del Dombass. Le sferraglia dei carri armati rimbomba a Donetsk e Luhansk, capoluoghi delle due
autoproclamate repubbliche filorusse in Ucraina che il leader russo ha riconosciuto sfidando l’Occidente. Dei quasi 4 milioni di abitanti del Donbass, un quarto è filorusso.
La reazione di Kiev
«Siamo impegnati per la strada diplomatica ma siamo sulla nostra terra, non abbiamo paura di niente e di nessuno. Non daremo via niente a nessuno. Non è febbraio 2014», quando la Russia invase la Crimea,
«ma è febbraio 2022». Lo ha detto l’ambasciatore ucraino all’ Onu, Sergiy Kyslytsya, parlando alla riunione di emergenza del Consiglio di Sicurezza. Kyslytsya ha quindi precisato che i confini dell’Ucraina «non cambieranno».
Kiev poi chiede a Mosca di rinunciare al riconoscimento delle Repubbliche autoproclamate del Donbass. «Chiediamo alla Russia di cancellare la decisione sul riconoscimento e di tornare al tavolo negoziale»,
ha affermato ancora l’ambasciatore. «Condanniamo l’ordine di dispiegamento di truppe addizionali nei territori dell’Ucraina. Chiediamo un ritiro immediato, completo e verificabile delle truppe di occupazione».
L’Onu
«Le prossime ore e giorni saranno critici. Il rischio di un grande conflitto è reale e deve essere prevenuto a tutti i costi». Lo ha detto il sottosegretario agli affari politici dell’ Onu, Rosemary Dicarlo, alla riunione di emergenza
del Consiglio di Sicurezza sull’Ucraina, assicurando «il pieno impegno del segretario generale a lavorare per una soluzione diplomatica dell’attuale crisi». «Ci rammarichiamo anche – ha aggiunto –
per l’ordine di schierare truppe russe nell’Ucraina orientale, come riferito in una ‘missione di mantenimento della pace».
La condanna di Berlino
«Il mio governo condanna la violazione dell’integrità territoriale e della sovranità dell’Ucraina da parte della Russia nei termini più forti possibili». Lo ha detto l’ambasciatrice tedesca all’ Onu, Antje Leendertse,
durante la riunione di emergenza del Consiglio di Sicurezza, sottolineando che la violazione di Mosca avrà «gravi conseguenze economiche, politiche e strategiche».
Putin
Il colpo da teatro è arrivato dopo una durissima arringa contro i dirigenti ucraini, accusati di ogni nefandezza, e contro l’Occidente. «L’Ucraina ha già perso la sua sovranità», diventando serva «dei padroni occidentali»,
ha attaccato lo zar. Per poi accusare la Nato di essere già praticamente presente sul territorio ucraino, minacciando direttamente la sicurezza della Russia.
«In Ucraina le armi occidentali sono arrivate con un flusso continuo, ci sono esercitazioni militari regolari nell’ovest dell’Ucraina, l’obiettivo è colpire la Russia», ha affermato, aggiungendo che
«le truppe della Nato stanno prendendo parte a queste esercitazioni, almeno 10 sono in corso, ed i contingenti Nato in Ucraina potrebbero crescere rapidamente».
Ucraina, la diretta
Ore 7 Invasione fotocopia La decisione di Mosca di riconoscere le Repubbliche autoproclamate di Luhansk e Donetsk nel Donbass ricalca quanto già fatto dalla Russia in Georgia nel 2008 con il riconoscimento di Ossezia del sud e Abkhazia.
A sottolinearlo è stato l’ambasciatore ucraino alle Nazioni Unite Sergiy Kyslytsya intervenendo in nottata alla riunione dell’esecutivo Onu. «Oggi il Cremlino ha copiato e incollato parola per parola il decreto della Georgia del 2008»,
ha detto, alzando un foglio stampato. «Nessuna creatività», ha aggiunto. «La fotocopiatrice del Cremlino funziona molto bene.»
Ore 5 L’invasione Testimoni hanno riferito a Interfax che due colonne di veicoli blindati si trovano attualmente nella Repubblica popolare di Donetsk e si stanno spostando a nord e a ovest.
Oggi il presidente russo Vladimir Putin, nel decreto di riconoscimento delle repubbliche separatiste, ha disposto anche l’invio di una forza di «peacekeeping» per questa fase di transizione.
Lista nera
La Russia ha creato «un elenco di ucraini da uccidere o di mandare nei campi». Un elenco che sarebbe pronto a rispettare nel caso in cui le forze russe dovessero invadere l’Ucraina.
Lo scrive il Washington Post citando una lettera inviata dagli Stati Uniti al responsabile delle Nazioni Unite per i diritti umani Michelle Bachelet. La lettera non è datata e cita la condotta
della Russia in alcune parti dell’ Ucraina che occupa e dove verrebbero già verrebbero condotti «uccisioni mirate, rapimenti/sparizioni forzate, detenzioni ingiuste e l’uso della tortura».
Il documento è firmato dall’ambasciatore statunitense alle Nazioni Unite, Sheba Crocker, e avverte che un’invasione russa dell’ Ucraina creerebbe una «catastrofe dei diritti umani».
Si parla anche dell’uso, da parte delle forze russe, di «misure letali per disperdere proteste pacifiche o per contrastare esercitazioni pacifiche di percepita resistenza da parte delle popolazioni civili». Fonte il Mattino