Una delle priorità del governo Draghi è tornare alla didattica in presenza quanto prima. La data, al momento, non è certa ma gli organi stanno lavorando.
In rosso, sul calendario, è cerchiato il 7 Aprile quando il DPCM restrittivo del governo Draghi scadrà e si potrebbe tornare in presenza.
Tutto, chiaramente, dipenderà dalla curva epidemiologica e dalla situazione di tutte le regioni italiane. Molte, attualmente, sono in zona rossa ed è difficile fare pronostici.
Il governo Draghi, con la voce del ministro Bianchi, vuole tornare in presenza quanto prima per consentire agli studenti di terminare l’anno scolastico al meglio.
Occhi puntati sul 7 Aprile, ma la data è provvisoria. Nelle ultime settimane il ministro Bianchi ha firmato un’ordinanza che spiega come si svolgerà il prossimo esame di maturità.
Si inizierà con un elaborato portato dagli studenti e strutturato sulle materie di indirizzo, poi ci sarà un lungo colloquio orale, di circa un’ora. Si inizia ufficialmente il 16 giugno alle 8:30, ovviamente in presenza.
Il piano del governo è chiaro ed è quello di terminare con tutti gli istituti in presenza, nel rispetto delle normative anti Covid-19.
Ricordiamo, inoltre, che il Ministero dell’Istruzione ha proposto anche un’apertura delle scuole nei mesi di luglio e agosto per dar modo agli studenti di recuperare corsi e svolgere attività.
Al momento anche questa ipotesi è messa in secondo piano perché bisognerà attendere gli sviluppi dell’epidemia. E la priorità resta la totale ripartirà di tutte le scuole, curva permettendo.
In queste settimane che ci dividono da Pasqua, il governo lavorerà per redigere un piano apposito e ripartire quanto prima.