Un “evidente e manifesto stato di insolvenza” ha portato la procura ad avanzare istanza di fallimento per Visibilia editore, la società di cui è stata fondatore e primo azionista il ministro del Turismo Daniela Santanchè. Dagli atti emerge come anche la senatrice di Fratelli d’Italia sia indagata per bancarotta e false comunicazione sociali.
Nei confronti della società editrice, il pm di Milano Roberto Fontana ha avanzato quella che tecnicamente è un’istanza di “liquidazione giudiziale”, ossia una richiesta di fallimento. Le analisi contabili hanno quantificato debiti scaduti nei confronti dell’Agenzia delle Entrate per circa 984mila euro.
In una informativa della Gdf vengono analizzati i rilievi sollevati dai titolari delle quote – dalla cui denuncia è nata anche una causa civile per “gravi irregolarità nella gestione” – ed emergerebbero “false comunicazioni sociali relative ai bilanci,almeno dal 2017, con particolare riguardo alle voci “avviamento” e “imposte anticipate””.
Per discutere l’istanza di liquidazione giudiziale, il Tribunale fallimentare ha fissato udienza per discuterla per il 30 novembre.
Pronta la replica dell’interessata: «È falso che io sia indagata. Querelerò tutti coloro che vicino a Visibilia scrivono Santanchè, visto che io ho venduto tutte le quote. E peraltro nel caso di specie non solo non è indagata la Santanchè ma non c’è nessun indagato, perché il fascicolo è aperto a `modello 45´, quindi senza indagati», conclude Santanchè.
Fonte: Repubblica.it