Cani molecolari in campo e l’utilizzo dell’elettromagnetometro, per la scansione del terreno anche in profondità.
Oggi sono ripresi i carotaggi del terreno per agevolare da domani il lavoro delle unità cinofile.
Si cerca tra campi e canali della zona attorno all’azienda agricola di Novellara, nella Bassa Reggiana, dove lavorava il padre della giovane.
Secondo gli investigatori Saman è stata uccisa: gli inquirenti procedono con l’ipotesi di omicidio premeditato.
Il giorno prima dell’ultimo avvistamento della 18enne, le telecamere hanno ripreso tre uomini , indentificati come lo zio e i due cugini , uscire del casolare con delle pale.
Per la Procura hanno preparato una fossa dove nascondere la salma.
La Procura di Reggio Emilia ha indagato i genitori, lo zio (ritenuto l’autore materiale del delitto) e due cugini di cui uno già arrestato in Francia.
Si sono intensificati, infatti, i contatti tra i carabinieri del nucleo investigativo di Reggio Emilia e il servizio centrale di polizia del ministero dell’Interno, per poter far arrivare quanto prima l’indagato in Italia.
Inquietanti i racconti emersi dalle intercettazioni dei familiari della ragazza scomparsa.
“Quando una ragazza smette di essere musulmana viene uccisa tramite lapidazione”.
Saman, che non voleva sposare il cugino, Saman che non voleva sottostare agli ordini e alle coercizioni, che voleva una vita come tutte le su coetanee italiane.
Il fratello sedicenne della ragazza conferma che la famiglia non poteva accettare la ribellione della diciottenne: “Nella nostra cultura, va bene quando una ragazza scappa di casa, ma quando smette di essere musulmana lei viene uccisa.
Lei era musulmana, ma non si comportava come tale”. E questo le è costato, secondo quello che ritengono gli inquirenti, la vita.
Anche se il corpo ancora non si trova. Continua il racconto del fratello minore di Saman: “Nel nostro Corano c’è scritto che se uno smette di essere musulmano, deve essere sepolta viva con la testa fuori dalla terra e poi uccisa con lancio di sassi con la testa.
In Pakistan viene fatto”. Testimonianza raccapricciante quella del ragazzino secondo il quale sarebbe stato lo zio ad uccide la sorella: “Secondo me l’ha uccisa strangolandola, perché quando è venuto a casa non aveva nulla in mano”.
Il sedicenne ha poi detto d’aver visto il padre piangere per la sorella che, però secondo gli inquirenti, avrebbe chiesto allo zio di intervenire per mettere fine alla ribellione, e alla vita, della figlia.
Intanto spunta una donna misteriosa, dalle intercettazioni, che avrebbe importo il silenzio al ragazzino: ““Mamma stava male e il papà l’ha portata in Pakistan, ok? Non devi dire nient’altro”.
Ma con i passare dei giorni il sedicenne, vinta la paura dello zio, ha deciso di raccontare tutto quello che ha visto e sentito.
Il padre di Saman nei giorni scorsi, maio creduto dagli investigatori, aveva annunciato che sarebbe tornato in Italia il 10 giugno e che avrebbe spiegato tutto, raccontando che la figlia era in Belgio.
La rogatoria in pachistan, per far rientrare l’uomo potrebbe richiedere parecchio mesi.