Ultim’ora: Salvini rompe con Draghi. Governo in crisi per la decisione di lasciare il coprifuoco

21 Aprile 2021 - 21:26

Ultim’ora: Salvini rompe con Draghi.  Governo in crisi per la decisione di lasciare il coprifuoco

Niente da fare, Mario Draghi tira dritto sul coprifuoco alle 22. Il Cdm di oggi, 21 aprile, – che si preannuncia particolarmente teso – è iniziato con un’ora di ritardo perché Lega e Italia Viva, in una riunione informale con il premier, chiedevano di spostare le lancette in avanti di un’ora. Ma il premier non ha ceduto, e ha mantenuto l’orario invariato, secondo quanto riportato da Adnkronos.

Oltre alla proroga del coprifuoco, la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome insiste sulla ripresa delle attività individuali in palestra e in piscina, e la ripartenza dei matrimoni. Sempre «nel rispetto dei protocolli di sicurezza per il contenimento del Coronavirus».

Prioritaria, per i governatori anche la ripresa dei servizi di ristorazione sia al chiuso che all’aperto, senza distinzione di trattamento in base agli orari di somministrazione. E «l’avvio anticipato, rispetto a quanto disposto in bozza, dei mercati, l’uniformazione delle date di riapertura degli spettacoli all’aperto e degli eventi sportivi all’aperto».

Il ministro Luigi Di Maio ha fatto sapere, a pochi minuti dall’inizio del Cdm: «L’impegno sarà mantenuto: le fiere ripartiranno dal 15 giugno. Ne avevamo discusso già durante gli incontri avuti nei giorni scorsi con le categorie di settore. Le fiere internazionali sono un comparto strategico da sostenere», ha detto.

Fedriga e Salvini

In prima fila tra chi appoggia le modifiche al decreto legge avanzate dalle Regioni, ci sono il presidente del Friuli Venezia Giulia e della Conferenza delle Regioni, il leghista Massimiliano Fedriga e il leader del Carroccio Matteo Salvini.

Il primo ha detto ai microfoni di Radio Capital: «Sul coprifuoco c’è un’interlocuzione con il governo.

La Conferenza delle Regioni propone, misura assolutamente responsabile, l’ampliamento di un’ora, fino alle 23, per permettere alle attività, nei limiti delle regole, di avere un minimo di respiro». Salvini ieri ha invece fatto sapere che la Lega proporrà la riapertura dai primi di maggio anche delle attività al chiuso e l’estensione almeno fino alle 23 della possibilità di uscire. E poi: «Io chiederei l’estensione dell’orario per uscire la sera e di riaprire alcune attività economiche: non sono richieste di Salvini ma di tutte le regioni italiane, di qualsiasi colore politico. Mi auguro che già prima del Cdm si arrivi a una soluzione di buonsenso».

L’avvertimento del leader leghista: «Non voto il decreto senza proroga al coprifuoco»
A poche ore dal Cdm, Salvini fa pressione per spostare il coprifuoco di un’ora. Secondo la Repubblica avrebbe inviato un sms al premier Mario Draghi, dicendogli: «Sono pronto a non votare il decreto se il coprifuoco non sarà spostato alle 23». Un avvertimento, riportato da la Repubblica, appoggiato anche da svariati presidenti delle Regioni, come il ligure Giovanni Toti e il veneto Luca Zaia che già durante la consueta conferenza stampa di metà mattinata ha detto: «Se la domanda è se possiamo continuare con queste restrizioni all’infinito, la risposta è no».

Elena Bonetti

Possibilista è anche la ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia Elena Bonetti. «La possibilità di spostare il coprifuoco alle 23 può favorire un’attività di ristorazione meno concentrata e favorire il fatto che non si creino assembramenti», ha detto nel corso di un’intervista a Sky Tg24. «Spero quindi si possa posticipare alle 23».

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