Ultim’ora : ritrovato morto il bimbo di 4 anni rapito dal suo babysitter

18 Gennaio 2022 - 15:37

Ultim’ora : ritrovato morto il bimbo di 4 anni rapito dal suo babysitter

E’ stato ritrovato senza vita in Olanda il bimbo di nazionalità belga di 4 anni, Dean Verberckmoes.

Scomparso 5 giorni fa, e probabilmente rapito dal suo babysitter, un uomo che era stato già in carcere,
per l’omicidio di un altro bimbo.

Il corpo del piccolo è stato ritrovato al culmine di ricerche che avevano mobilitato decine di uomini.

In mattinata, a un’ottantina di chilometri di distanza, nella cittadina di Meerkerk, era stato arrestato un 34enne, Dave De K..

Conosciuto dalla polizia perché condannato per abusi su un minore che avevano portato alla sua morte.

I due erano stati visti per l’ultima volta insieme nella città belga di Sint Niklaas, vicino Antwerp.

L’uomo si occupava regolarmente di Dean e della sua sorella minore, ha raccontato la madre dei bimbi, Elke Verberckmoes.

Avrebbe dovuto lasciare giovedì il piccolo a casa dei nonni, ma non lo ha fatto.

Il ritrovamento è avvenuto a Neeltje Jans, un’isola artificiale nella provincia olandese della Zelanda,
nella Schelda orientale, sul Mare del Nord.

Da giorni era stato lanciato un “Amber alert”, un allarme per sospetto rapimento.

La madre, 39 anni, aveva lanciato un emozionante appello in tv: «Cerco di essere forte, ma in realtà sono terrorizzata.

Tutto quello che voglio è riavere la luce dei miei occhi: “Mettilo alla porta e poi vai via, ma riporta mio figlio a casa».

La donna ha raccontato che sapeva che Dave era stato in prigione, ma non per quale reato.

«Nell’ultimo anno e’ stato un pilastro e un sostegno per me. Sono una madre single per scelta, ho due figli, ma da tempo soffro di depressione.

Nel corso della mia terapia, ho conosciuto la fidanzata di Dave e poi lo stesso Dave.

Andavamo d’accordo e ci sentivamo quasi ogni giorno. Ogni mercoledì si prendevano cura dei miei bambini, in modo che mia madre potesse respirare.

Dave aveva il rapporto migliore con Dean». De K. aveva occupato le prime pagine dei giornali in Belgio: nella casa della sua fidanzata di allora, aveva abusato del figlio di lei, Miguel, due anni appena, in maniera così violenta che il bimbo era morto in ospedale.

Lui aveva parlato di “incidente”,
ma aveva riconosciuto di esser stato sotto l’effetto di cannabis e droga.

Un tribunale lo aveva condannato nel febbraio 2010 a 10 anni di carcere per «atti disumani che hanno provocato morte».

Durante il processo gli psichiatri lo avevano descritto come «uno psicopatico con un’indole sadica».

Eppure per il ministro della giustizia belga, Vincent Van Quickenborne, non cera posto per lui in un istituto psichiatrico, una volta scontata la pena; e una volta libero, non c’era ragione di monitorarlo.

In Olanda, c’è ancora troppo poca assistenza psichiatrica per “le persone con un passato criminale molto serio”, ha riconosciuto Van Quickenborne.