Venerdì 16 febbraio, il supermercato Esselunga in costruzione a Firenze è crollato. Il cantiere si trovava in via Giovan Filippo Mariti, nella zona Novoli. Una trave o un pilone ha ceduto e ha fatto cadere tre solai. Il primo ha trascinato gli altri due. Gli operai vicini al crollo sono caduti con le macerie.
Il crollo di Firenze ha causato cinque morti e tre feriti. I vigili del fuoco hanno cercato per giorni l’ultimo operaio disperso. Lunedì 20 febbraio, hanno individuato il suo corpo senza vita. Con il suo ritrovamento, il bilancio definitivo è salito a cinque vittime. Le operazioni di recupero sono state complesse.
I pompieri hanno lavorato anche di notte per estrarre i corpi dalle macerie. Non c’era speranza di trovare sopravvissuti, perché non si sentiva alcun rumore. Il primo corpo identificato è stato quello di Luigi Coclite, 60 anni, italiano, originario dell’Abruzzo e residente a Livorno. Per gli altri quattro, ci è voluto più tempo, ma le forze dell’ordine hanno dato a tutti un’identità.
Gli altri quattro morti erano tutti stranieri, ma legati alla provincia di Brescia. Si chiamavano Mohamed El Ferhane, 24 anni, Taoufik Haidar, 43 anni, Bouzekri Rahimi (di cui non si sa l’età), tutti marocchini, e Mohamed Toukabr, 54 anni, tunisino. Vivevano a Palazzolo sull’Oglio, dove ora la comunità li piange.
Il crollo del supermercato ha scosso l’opinione pubblica e le istituzioni. Il sindaco di Firenze, Dario Nardella, ha espresso il suo cordoglio e la sua vicinanza alle famiglie delle vittime. Ha anche chiesto di fare chiarezza sulle cause del crollo e di verificare la sicurezza dei cantieri.
La procura di Firenze ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo e disastro colposo. Il pm Giuseppe Creazzo ha nominato due consulenti tecnici per accertare le responsabilità del crollo di Firenze. Gli indagati sono il direttore dei lavori, il coordinatore della sicurezza, il progettista e il responsabile della ditta che eseguiva i lavori.
Fonte:fanpage
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