La Prada Cup come tutti ormai sanno ha subito una battuta di arresto. Per ora si sono disputate sol 4 regate delle tredici in programma. La serie ha subito uno stop a causa di un rischio contagio Covid che ha indotto le autorità della Nuova Zelanda a instaurare un lockdown totale di tre giorni a partire da domenica scorsa.
Ora si attendevano le decisioni per sapere quando le barche sarebbero tornate in mare per darsi battaglia. Ricordiamo che il punteggio recita 4-0 a favore degli italiani di Luna Rossa sugli inglesi di Ineos Team Uk.
E con le ultime notizie arrivate dalla Nuova Zelanda si è saputo che stanotte italiana, ovvero alle 4,30 che corrispondono alle 16,30 nel continente australe si deciderà cosa fare. L’idea è di regatare durante il weekend, ma c’è anche il rischio che tutto slitti di una settimana.
Ciò dipenderà dalla decisione che prenderà l’ACE, ovvero l’entità presieduta da una donna che gestisce l’evento Prada Cup, a sua volta in contatto col Ministro deputato alla America’s Cup. Tutto sarà soggetto al tipo di allerta Covid che sarà deciso.
Se il livello resterà 3 come ora o scenderà 2 le regate saranno spostate. Se l’emergenza cala a livello 1 si andrà in mare per proseguire la manifestazione. Tutta questa attenzione perché l’assenza di pubblico penalizza gli azionisti della manifestazione.
Che non vogliono subire grosse perdite economiche. Dunque non sono in discussione la sicurezza o la possibilità di un incremento di contagi. E questo è dimostrato dal fatto che una regatina di barchette locali, già in programma, per ora non è stata spostata.
Inutile dire che questa situazione ha creato una certa divergenza tra i team. Da una parte Luna Rossa che ha ufficialmente dichiarato di voler regatare prima possibile. Dall’altra parte gli inglesi che spingono per spostare quanto di più si può per cercare di mettere a punto la barca apparsa inferiore.
Va detto che la manifestazione ufficialmente e inderogabilmente dovrebbe chiudersi il 24 come da Bando di Regata. Ma pare che anche questa data slitterà. Domani ne sapremo di più.
Max Bonardi