ULTIM’ORA: M5S rompe definitivamente con Salvini: “Non è più affidabile”

18 Agosto 2019 - 17:58

ULTIM’ORA: M5S rompe definitivamente con Salvini: “Non è più affidabile”

ULTIM’ORA: M5S rompe definitivamente con Salvini: “Non è più affidabile”

È il ribaltone interno ai 5 Stelle il tema vero che incrocia la grande trattativa sul nuovo Governo: un esecutivo con il Pd, che può equivalere alla fine della leadership di Luigi Di Maio, oppure riallacciare i rapporti con la Lega che equivale alla blindatura del capo politico grillino all’interno dell’esecutivo.

Da qui passeranno le trattative, non facili, dei prossimi giorni. Anche perché, per adesso, il Movimento è compatto nel definire Salvini “un interlocutore non più credibile e inaffidabile” e tutto lascia pensare che lo sguardo sia rivolto al Pd nonostante le difficoltà.

Una fonte molto vicina ai vertici a metà mattinata anticipava ciò che sarebbe successo: “Oggi è una giornata decisiva”. E infatti, quando Matteo Salvini in diretta Facebook apre alla possibilità di sedersi di nuovo al tavolo con il Movimento 5 Stelle, i vertici pentastellati sono tutti riuniti nella villa di Beppe Grillo a Marina di Bibbona per fare il punto sulle trattative in corso. Sia da un lato e sia dall’altro perché, a questo punto, nessuno dice più che il forno con la Lega sia davvero chiuso.

Oltre a Luigi Di Maio e ai capigruppo D’Uva e Patuanelli, c’è Alessandro Di Battista, tra i primi a dire che l’alleanza con la Lega vada interrotta, ma nello stesso tempo acerrimo nemico del Pd renziano. Arriva Roberto Fico, l’esponente più a sinistra del Movimento che parla costantemente con il capogruppo Pd Graziano Delrio dal primo momento in cui il negoziato con i dem è stato avviato. E c’è anche Paola Taverna che, nonostante una frattura nei rapporti con Di Maio, ora ha di nuovo un ruolo di primo piano. E a riprova che sono ore davvero decisive è presente anche Davide Casaleggio.

Ad aprire a un’alleanza con il Pd era stato, esattamente una settimana fa, proprio Beppe Grillo. E il fondatore non ha cambiato idea. Anzi, mette in guardia il capo politico da possibili trappole leghiste.

Ma Di Maio ha la strada stretta. Il negoziato con il Pd non è affatto facile. Il segretario Nicola Zingaretti per ora chiede discontinuità, sia negli uomini sia nel programma. E il rischio, per il capo pentastellato e per l’intera classe dirigente, è quello di essere messi da parte. Anche se un quartier generale grillino sono convinti che tanti angoli si possono smussare.

Tuttavia l’idea di tornare con la Lega, in questo momento indebolita e disposta a cedere molto, stuzzica il vicepremier grillino perché in fondo, come dice un esponente esperto di trattative, “quelli lì (i leghisti ndr) pur di non stare tre anni all’opposizione sono disposti a tutto”.

Fonte: Huffington Post

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