Ultim’ora: La ragazza che ha denunciato Ciro il figlio di Grillo era stata già violentata in Norvegia in passato.

29 Aprile 2021 - 18:30

Ultim’ora: La ragazza che ha denunciato Ciro il figlio di Grillo era stata già violentata in Norvegia in passato.

La ragazza e sua mamma, C.S., nell’estate del 2019 si recano dai carabinieri per denunciare lo stupro che S. avrebbe subito all’alba del 17 luglio a casa di Ciro Grillo ad Arzachena. Ai militari le due donne non dicono di quanto accaduto nel Paese d’origine del padre della giovane italo-norvegese.

S. riferisce, però, di aver raccontato la violenza subita in Sardegna a un’amica milanese. Per questo i pm, nell’ autunno del 2019, convocano la testimone per chiedere conferma di quanto sostento da S. e in particolare notizie sul presunto stupro avvenuto ad Arzachena.

Il verbale inizia con la giovane che spiega di essere amica di S. al punto da aver ricevuto la confidenza di una violenza. Ma, un po’ a sorpresa, cita quella avvenuta in Norvegia e di cui i magistrati in quel momento non sapevano nulla. «S. me l’ha riferita senza entrare nei particolari» confida la giovane.

A febbraio, dopo il deposito della perizia del consulente dei pm sugli apparati elettronici degli indagati, viene convocata S., la quale conferma la scabrosa vicenda e descrive più dettagliatamente quanto successo. Racconta che, mentre dormiva in tenda, si sarebbe svegliata all’improvviso perché l’amico con cui era in vacanza la stava penetrando. Passano cinque mesi, e a fine lockdown viene convocata l’altra presunta vittima del festino sardo a casa di Grillo, R.M..

R. a precisa domanda riferisce quanto aveva appreso da S. al suo ritorno dalla vacanza scandinava: «L’episodio riguardava quando si trovava in Norvegia in campeggio e la violenza sarebbe stata commessa da un suo amico mentre dormiva. S. non denunciò l’episodio alle autorità».

Nonostante l’inchiesta sia stata chiusa a novembre 2020, proprio i nuovi dettagli impressi nei verbali degli indagati sembra che abbiano portato la Procura di Tempio Pausania a ridefinire i capi d’imputazione.

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