Ultim’ora: la Campania resta zona gialla. Bar e ristoranti ancora aperti a pranzo. Coprifuoco alle 22

22 Gennaio 2021 - 14:52

Ultim’ora: la Campania resta zona gialla. Bar e ristoranti ancora aperti a pranzo. Coprifuoco alle 22

La Campania rimane zona gialla. È questo l’esito del monitoraggio settimanale.
Scende sotto l’1 l’Rt medio italiano e la situazione nelle Regioni è in miglioramento ovunque. Solo la Sardegna, in base al monitoraggio della Cabina di regia va verso il passaggio dal giallo all’arancione.

Il Veneto per la terza settimana consecutiva ha dati da zona gialla e va chiarito se sarà lo stesso confermato in quella arancione, come aveva chiesto nelle scorse settimane.

Inidice RT in calo

Dopo cinque settimane consecutive di aumento il valore, l’indice di contagio scende. Venerdì scorso era arrivato a 1,09, oggi è 0,97. E’ quindi sotto la soglia considerata a rischio.

Probabilmente si assiste all’effetto di riduzione dei contagi delle chiusure del periodo natalizio, quando l’Italia è stata quasi sempre zona rossa, con alcuni giorni arancioni.

Riguardo alle Regioni, restano in zona gialla Campania, Toscana, Basilicata, Molise, Provincia di Trento mentre appunto la Sardegna è destinata a cambiare colore. In arancione sono confermate Abruzzo, Calabria, Emilia, Friuli, Lazio, Liguria, Marche, Piemonte, Puglia, Umbria, Val d’Aosta. Anche il Veneto dovrebbe restare nella stessa situazione ma si capirà nelle prossime ore. Rosse sono invece Lombardia, Provincia di Bolzano e Sicilia.

Il dato nel dettaglio

In Genere l’Rt scente in tutte le realtà locali, così come il rischio. Proprio per questo solo una Regione vede un peggioramento di scenario. Sopra l’1, considerando solo il dato inferiore dei due usati per calcolare la media, ci sono solo la Puglia (con 1,06, che è in linea con la zona arancione nella quale già si trova) e la Sicilia con 1,23.

Il rischio alto lo hanno Provincia di Bolzano, Sicilia, Umbria e la Sardegna, che per questo dato passa in arancione. Tutte le altre Regioni questa settimana hanno una situazione da giallo. Restano dove sono perché bisogna stare per due settimane con i dati migliori prima di spostarsi in una zona con meno limitazioni.

“Si osserva – scrive la Cabina di regia – una lieve diminuzione dell’incidenza a livello nazionale negli ultimi 14 gg, cioè 339,24 casi per 100mila abitanti tra il 4 e il 17 gennaio contro i 368 dal 28 dicembre al 10 gennaio”.

Comunque sia “l’incidenza su tutto il territorio è ancora lontana da livelli che permetterebbero il completo ripristino sull’intero territorio nazionale dell’identificazione dei casi e tracciamento dei loro contatti.

Il servizio sanitario ha mostrato i primi segni di criticità quando il valore a livello nazionale ha superato i 50 casi per 100mila n sette giorni e una criticità di tenuta dei servizi con incidenze elevate”

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