ULTIM’ORA ITALIA. Sbarcano 8 migranti: hanno il Coronavirus

2 Luglio 2020 - 13:02

ULTIM’ORA ITALIA. Sbarcano 8 migranti: hanno il Coronavirus

Ieri le 43 persone soccorse nel Mediterraneo dalla nave umanitaria Mare Jonio, della Ong Mediterranea Saving Humans, sono approdate ad Augusta. Oggi gli attivisti comunicano di aver ricevuto la notizia, da parte delle autorità sanitarie, che dei 43 tamponi effettuati sui migranti nel pomeriggio, 8 sono risultati positivi al coronavirus. E lanciano l’allarme: “La pandemia non fa purtroppo distinzione e non conosce i confini e si è evidentemente propagata anche nel continente africano ed in Libia in modo massiccio. Questo impone un intervento umanitario di soccorso che preveda l’evacuazione dai campi di prigionia libici dove le condizioni igenico-sanitari disastrose rischiano di trasformare quei luoghi in un focolaio senza precedenti”. La questione dei respingimenti torna quindi al centro dell’attenzione mediatica: proprio ieri era emersa una notizia per cui sarebbe in corso un’indagine sul respingimento dei migranti soccorsi in mare e riportati in Libia, in violazione delle norme italiane e internazionali. Si tratterebbe del primo caso in cui una nave italiana potrebbe finire in tribunale per non aver fatto riferimento a Roma, ma essersi coordinata con le autorità libiche, riportando i migranti al porto di Tripoli.

A maggio, le Nazioni Unite avevano lanciato un appello in cui si denunciavano le drammatiche condizioni dei centri di detenzioni (tanto quelli illegali, sotto il controllo di trafficanti di umani e scafisti, che quelli gestiti dal governo libico) e chiedevano agli Stati dell’Unione europea, in primis Italia e Malta, di tagliare ogni forma di cooperazione con la guardia costiera di Tripoli. “D’altro canto un’emergenza non esclude l’altra: senza navi da soccorso in mare le persone muoiono a migliaia nel Mediterraneo centrale. In assenza di soccorsi da parte dei governi le navi della società civile non possono fermarsi, adesso meno che mai. Far morire le persone in mare non può essere un metodo di prevenzione e contenimento del virus. È un discorso inaccettabile. E anche quando i profughi miracolosamente riescono ad arrivare fino alla terraferma in autonomia la sicurezza sanitaria è comunque meno garantita rispetto a quanto le nostre navi riescono a fare”, scrivono ancora gli attivisti in un comunicato.

Fonte Fanpage