ULTIM’ORA ITALIA. Crescono troppo i contagi da Covid, nella Regione si pensa al lockdown

3 Luglio 2020 - 17:22

ULTIM’ORA ITALIA. Crescono troppo i contagi da Covid, nella Regione si pensa al lockdown

Coronavirus, il governatore del Veneto Luca Zaia annuncia una nuova ordinanza per inasprire le regole dopo il nuovo focolaio scoppiato a Vicenza: «Veneto a rischio elevato 1,63. In certi casi prevederei il carcere». «Il nuovo focolaio di coronavirus scatenato da un imprenditore vicentino rientrato dalla Bosnia ha portato il Veneto da un rischio basso a un rischio elevato, passando da una r con t pari a 0,43 a una di 1,63», conferma Zaia. Il presidente del Veneto ha ricostruito la vicenda legata al viaggio in Bosnia, che ha determinato 5 nuove positività e 89 isolamenti. «Se questo è il sistema di gestire la positività e la sintomatologia, dopo quattro mesi di coronavirus allargo le braccia – ha rilevato -. Così non ne veniamo fuori. Fosse per me, di fronte a certi comportamenti prevederei la carcerazione. È essenziale che a livello nazionale si prenda in mano il dossier, mettendo in fila le questioni con un Dpcm o con un provvedimento del ministro Speranza».

Zaia ha ricostruito la storia del focolaio vicentino sottolineando i comportamenti dei vari soggetti positivi, Il paziente zero, rientrato dalla Serbia il 25 giugno, ha iniziato ad avere sintomi lo stesso giorno, avendo «diversi contatti lavorativi ed extralavorativi, tra cui una festa privata e un funerale» il 26 e il 27. «Il 28 – continua Zaia – è andato al pronto soccorso, effettuando il tampone e risultando positivo, ma rifiutando il ricovero. Se uno è padrone della sua vita, non deve però poter mettere a repentaglio quella degli altri: ecco perché dico che il Parlamento ci deve dare gli strumenti adeguati».

Ricoverato, dopo molta insistenza, anche del sindaco, il 1 luglio, attualmente è in rianimazione ed è pure emerso che il 30 pur sapendo di essere ammalato ha visto altre persone. Il secondo caso di positività è emerso il 30 giugno, «dopo almeno 6 giorni asintomatici», per uno degli altri occupanti dell’auto andata in Serbia, e terzo e quarto il 1 luglio, nel secondo caso per un occupante dell’auto non dichiarato. L’ultimo caso, presso l’Ulss 6 Euganea, riguarda una paziente che si è presentata al Pronto soccorso di Schiavonia il 29 giugno, dichiarando di aver avuto contatti con il ‘paziente zerò. «In questo caso – ha rilevato Zaia – l’indagine è risultata difficoltosa per la negazione di alcuni dati, come lavoro e contatti».

«Evito di continuare – ha concluso Zaia – perché altrimenti mi incazzo del tutto. Sapevano che una persona incontrata in Serbia era poi risultata positiva, un sintomatico ha rifiutato il ricovero e poi ha partecipato a feste, la signora non ha detto le cose: così non ne veniamo fuori. E mi chiedo se abbia senso aver buttato via quattro mesi della nostra vita per ritrovare complottisti e liberisti. L’ordinanza è già potenzialmente scritta e potevo firmarla anche oggi. Ma non sono contento». «Per colpa di pochi irresponsabili ora pagheranno tutti», ha concluso.