Il Tar di Trento ha deciso di sospendere l’ordinanza di abbattimento dell’orsa ‘Jj4’, suscitando diverse reazioni tra coloro che seguono il caso con interesse. La decisione è stata presa in seguito alle motivazioni presentate dalla Lega Anti Vivisezione (Lav Italia), rappresentata dall’avvocato Linzola.
La vicenda dell’orsa ‘Jj4’ ha suscitato molto scalpore nell’opinione pubblica italiana. Dopo l’aggressione mortale nei confronti del runner trentino Andrea Papi, avvenuta lo scorso 29 aprile nei pressi del Lago di Terlago, il governatore trentino Maurizio Fugatti aveva ordinato la cattura e l’abbattimento dell’animale.
La decisione del Tar di Trento di sospendere l’ordinanza di abbattimento dell’orsa, ha riacceso il dibattito sulla gestione dei grandi predatori in Italia e sulla necessità di trovare forme di convivenza pacifica tra l’uomo e la fauna selvatica.
Da una parte ci sono coloro che ritengono necessario abbattere l’animale per garantire la sicurezza dei cittadini, dall’altra c’è chi sostiene che la soluzione passi invece per un’adeguata formazione dei cittadini alla convivenza con la fauna selvatica e per una corretta gestione delle aree protette.
Molti esperti considerano infatti che i grandi predatori rappresentino un importante indicatore di salute ambientale e che la loro presenza debba essere gestita con molta attenzione e nel rispetto della biodiversità.
Il caso dell’orsa ‘Jj4’ rappresenta quindi una sfida non solo per le autorità locali, ma per l’intera società italiana, chiamata a trovare soluzioni efficaci per gestire la presenza dei grandi predatori nel territorio nazionale.
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