Beppe Grillo torna con un video per dire la sua sulla caduta del governo Draghi e per approvare la linea del Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte. Un filmato di cinque minuti pubblicato sul suo blog con le cicale sullo sfondo mostra un Garante abbronzatissimo e pronto a difendere il limite dei due mandati. «Abbiamo di fronte qualcosa di straordinario. Sono tutti contro di noi. Tutti, tutto l’arco costituzionale. Anche fisicamente, spostano lo sguardo o addirittura la direzione in cui camminano quando ti vedono, come se fossimo degli appestati. Anche i bulli della stampa e della tv. Benissimo, se il sistema reagisce così vuol dire che abbiamo ragione», esordisce. Per difendere poi la regola dei due mandati: «Possiamo essere morti tra 15 giorni, non lo so. Ma so che questi nostri due mandati sono la luce nella tenebra, sono l’interpretazione della politica in un nuovo modo, come un servizio civile. Sia io che Casaleggio quando abbiamo fatto queste regole non l’abbiamo fatto per “l’esperienza”, per andare avanti, ma perché ci vuole una interpretazione della politica in un nuovo modo».
Per Grillo «nessuno merita il Parlamento che abbiamo», e rimanendo al governo «avremmo rischiato di diventare vecchi come loro». Ma c’è anche lo spazio per un attacco a Di Maio: «Ci vuole una nuova interpretazione della politica e vi dico la verità: tutti questi sconvolgimenti, queste defezioni nel nostro Movimento, queste sparizioni sono provocate da questa legge (dei due mandati, ndr) che è innaturale, che è contro l’animo umano. C’è gente che fa questo lavoro, entra in politica per diventare poi una “cartelletta”. Gigino “a cartelletta” ora è di là che aspetta il momento di archiviarsi in qualche ministero della Nato. Ed ha chiamato decine e decine di cartellette che aspettano come lui di essere archiviate a loro volta in qualche ministero». Alla fine c’è spazio pure per una battuta dedicata a Mario Draghi, che ha indicato il M5s tra i responsabili delle sue dimissioni: «Ho un cuore che pulsa… altro che il cuore dei banchieri: io ho il cuore dei ragionieri».