Giancarlo Giorgetti ha confermato: la Manovra sarà dura. Parlando all’evento “Bloomberg Future of Finance Italy”, ha dichiarato che l’intero Paese dovrà contribuire, sia individui che imprese di ogni dimensione. Il ministro ha sottolineato che non si tratta di tassare gli “extraprofitti”, ma di colpire i profitti giusti e corretti, facendo sacrifici.
Secondo Giorgetti, le aziende non fanno beneficenza, quindi devono concorrere alle spese pubbliche. La Costituzione, infatti, obbliga tutti a contribuire in base alla loro capacità. Il ministro ha ricordato che l’Italia punta a ridurre il deficit sotto il 3% entro il 2026, mentre altri Paesi come la Francia lo faranno solo nel 2029.
La Legge di Bilancio richiederà sacrifici, ha aggiunto Giorgetti. Non solo le banche, ma tutti i settori, inclusa la Difesa, saranno chiamati a contribuire. Il ministro ha spiegato che, visto il contesto geopolitico, anche l’industria bellica dovrà fare la sua parte, data la crescita dei profitti in questo settore.
Nel frattempo, i mercati reagiscono negativamente. Piazza Affari è in calo e i sindacati criticano duramente la Manovra. La Cgil denuncia un lungo periodo di austerità per il Paese, con tagli significativi nei prossimi sette anni, colpendo lavoratori e pensionati.
La Cisl propone invece una “spending review” che combatta sprechi e tassazioni privilegiate. La richiesta è di aumentare la tassazione su rendite immobiliari e finanziare, imponendo contributi di solidarietà alle multinazionali.
Anche Confindustria è preoccupata. Chiede un percorso fiscale realistico per alleggerire il debito pubblico, senza però sacrificare misure fondamentali come il taglio del cuneo fiscale e il sostegno ai redditi medio-bassi.
Fonte: Repubblica
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