Ultim’ora Fontana:”è un altro giorno positivo per la Lombardia, ma dal Governo solo briciole…”

2 Aprile 2020 - 13:58

Ultim’ora Fontana:”è un altro giorno positivo per la Lombardia, ma dal Governo solo briciole…”

Ultim’ora Fontana:”è un altro giorno positivo per la Lombardia, ma dal Governo solo briciole…”.

Il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, interpreta positivamente i dati sui contagi: «I dati sono in linea, assistiamo al procedere in linea senza aumenti rispetto ai giorni precedenti, direi che è un altro giorno positivo, si sta verificando quello che i nostri esperti hanno previsto, e cioè che si inizi tra qualche giorno la discesa, bisogna continuare con le misure, mi raccomando, per non vanificare gli sforzi fatti finora», ha insistito giovedì mattina al punto stampa a Palazzo Lombardia.

In mattinata Fontana ha replicato alle «tre domande per il bene comune» poste dal sindaco di Milano Beppe Sala e alle richieste avanzate ieri dai sindaci delle città lombarde di centrosinistra.

Sul tema dei tamponi, «Regione Lombardia è una istituzione seria. Che agisce solo ed esclusivamente sulla base di riscontri scientifici. Sul tema dei test ‘rapidi’ ho più volte ribadito che stiamo verificando il valore effettivo di queste procedure. Un modo di agire che necessita di un lasso di tempo tale da rendere i risultati solidi, a fronte delle molte perplessità sollevate dalla comunità scientifica. Infatti, sul mercato esistono molti tamponi inaffidabili che creano false speranze ai cittadini.

Le nostre indagini sono in fase di conclusione e speriamo di avere una risposta nelle prossime ore. Agiremo solo nella direzione che ci indica la scienza e non sugli umori o le sparate di sindaci che non perdono l’occasione per fomentare la polemica. Sindaci ai quali nelle sedi istituzionali queste risposte sono state più volte date».

«Per quanto riguarda invece mascherine e gli altri presidi – aggiunge Fontana – siamo stati e continueremo ad essere i primi a segnalare il fatto che la Protezione civile nazionale, cui spetta il compito di gestire l’emergenza e garantire questi materiali, sia per buona parte inadempiente. Oltre a ciò la burocrazia di Roma ci impedisce di utilizzare le mascherine prodotte in Lombardia già ritenute conformi dal Politecnico di Milano».

«Per le RSA – prosegue il governatore – valgono le stesse considerazioni con l’aggiunta che, voglio ricordare al sindaco Sala e agli altri, le stesse o sono private o comunali. Noi, per quanto possibile, siamo intervenuti e interveniamo. Spero che anche i Comuni abbiano incalzato i gestori e il Governo per dotarli di quanto necessario per metterle in sicurezza.

Queste cose i sindaci le conoscono da settimane. Fingono di ignorarle evidentemente per calcolo politico. Noi non possiamo perdere continuamente tempo e sottrarlo alla attività prioritaria che è il contrasto al virus e la tutela della salute dei cittadini».

«È passato ormai quasi un mese e mezzo dall’inizio dell’epidemia e sostanzialmente da Roma stiamo ricevendo delle briciole. Se noi non ci fossimo dati da fare autonomamente, avremmo chiuso gli ospedali dopo due giorni», ha detto giovedì mattina Fontana, intervistato da Radio Padania.

«Il numero di mascherine che ci arrivavano dalla Protezione Civile non ci avrebbe consentito di aprire gli ospedali. È una vergogna questa, non ci è arrivata se non una piccola parte di ciò che avevamo richiesto». (Corriere.it)