Ultim’ora: Contagi altissimi. Scatta la zona rossa. Era da novembre che il Covid non faceva così paura

23 Febbraio 2021 - 18:24

Ultim’ora: Contagi altissimi. Scatta la zona rossa. Era da novembre che il Covid non faceva così paura

Otto Comuni tra Bergamasco e Cremonese e tutta la provincia di Brescia in zona arancione rafforzata. Questo l’annuncio arrivato oggi, 23 febbraio, dalla Regione Lombardia, a seguito dell’aumento dei contagi da Covid-19.

«Oggi il presidente Fontana firmerà un’ordinanza per l’istituzione in tutta la Provincia di Brescia e nei comuni di Viadanica, Predore San Martino, Sarnico, Villongo, Castelli Caleppio, Credaro e Gandosso in provincia di Bergamo e Soncino, in provincia di Cremona, una zona arancione rafforzata, che preveda – chiarisce

l’assessore al Welfare Letizia Moratti – oltre alle normali misure della zona arancione, anche la chiusura delle scuole d’infanzia, elementari e medie, il divieto di recarsi nelle seconde case, l’utilizzo dello smart working dove possibile e la chiusura della attività in presenza».

Le varianti nella provincia di Brescia sono presenti al 39% del totale dei casi»

«Considerata l’ultima accelerazione – ha aggiunto la vicepresidente Moratti parlando in Consiglio regionale – nella provincia di Brescia, con l’aggravante delle varianti che nell’area sono presenti al 39% del totale dei casi, abbiamo concordato con Ministero della Salute una strategia di mitigazione e contenimento del contagio».

«A Brescia evidentemente ci troviamo di fronte alla terza ondata», ha osservato Guido Bertolaso parlando al Consiglio regionale della Lombardia, e spiegando che il direttore dell’assessorato al Welfare Giovanni Pavesi «ha elevato il livello di attenzione delle rianimazioni da tre a quattro».

Nuovo balzo dei contagi e dei decessi Covid in Veneto. Nelle ultime 24 ore sono stati registrati +1062 nuovi casi (ieri erano state effettuate 509 nuove diagnosi) a fronte di 37.811 tamponi elaborati, con un’incidenza del 2,81%. Le persone attualmente positive nella regione sono 22.297.

Sale così a quota 328.078 il numero di persone risultate positive al virus sin da inizio emergenza. Il totale dei ricoverati è di 1.394 pazienti, di cui 1.255 in area non critica (+46 rispetto a ieri) e 139 nei reparti di terapia intensiva (+3 rispetto al giorno precedente).

I decessi registrati nelle ultime 24 ore sono invece +21, per un totale di 9.742 vittime Covid dall’inizio del monitoraggio della pandemia. Sono invece 15.725 per persone guarite e dimesse sino ad oggi.

Veneto in preoccupazione

Il bollettino sta iniziando a dare dei segnali», esordisce il governatore del Veneto, Luca Zaia. «Quando il numero dei ricoveri supera quello delle dimissioni vuol dire che c’è un trend che si sta riaccennando – prosegue Zaia -. Io non voglio fare il catastrofista, ma di certo non possiamo abbassare la guardia.

Nonostante la decrescita registrata a fine gennaio continuo a ribadire che non bisogna abbassare la guardia perché il virus non è scomparso». «Ho visto notizie che ci arrivano dalla Lombardia, dalla provincia di Brescia, e vi ricordo che il virus non dice “Mi fermo sulla sponda del lago di Garda” sulla sponda bresciana: il virus non conosce confini. Chiediamo l’aiuto di tutti in un momento non facile», sottolinea il governatore veneto rivolgendosi ai cittadini.

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