Ultim’ora: Campania in zona gialla. Indice Rt al 0, 79 nonostante aumento dei positivi

5 Febbraio 2021 - 17:37

Ultim’ora: Campania in zona gialla. Indice Rt al 0, 79 nonostante aumento dei positivi

La Campania resta in zona gialla Covid almeno per un’altra settimana, sino dunque al 14 febbraio

almeno, giorno di San Valentino. Nonostante l’incremento dei contagi, denunciato oggi nella diretta

Faceook da De Luca, il tasso positivi/tamponi resta costante e i ricoveri negli ospedali appaiono

sotto controllo e dunque era inevitabile la permanenza della Campania in zona gialla.

Indice Rt

Nel report del ministero della Salute l’indice Rt, l’indice di trasmissibilità del virus,  in Campania si mantiene al di sotto della soglia dell’1%, attestandosi allo 0,78 (in diminuzione anche rispetto alla scorsa settimana). A rischio arancione ci sono invece tre regioni: “Puglia, Umbria e Provincia Autonoma di Bolzano”. Tutte le altre dovrebbero restare zone gialle.

Non cambia questa settimana il valore dell’Rt medio italiano, che resta a 0,84 (è cioè compreso tra 0,76 e 1,02). La circolazione dell’epidemia nelle Regioni non cresce nella settimana presa in considerazione dalla Cabina di regia nel suo periodico monitoraggio e così potenzialmente tutte le Regioni questa settimana hanno dati da zona gialla. Fanno eccezione Provincia di Bolzano, Umbria (che hanno un Rt sopra 1) e Puglia (che ha il rischio alto).

L’effetto dei nuovi dati, anche in base alla regola sull’obbligo di due settimane di permanenza

in un colore prima di scendere allo scenario con meno restrizioni, fa sì che questa settimana

solo la Sardegna passi da arancione a gialla. Bolzano (che ha deciso ieri di mettersi in lockdown),

 SiciliaPuglia e Umbria sono in arancione. Resta il dubbio se in quest’ultima regione si farà la

zona rossa, almeno nella provincia di Perugia dove si teme un cluster ospedaliero di casi colpiti da

una variante. E’ stata la stessa Regione a segnalare la presenza di varianti, inglese e brasiliana.

La Campania inoltre ha segnalato un problema di diffusione del virus nelle scuole.

L’Rt nelle Regioni

Anche se l’Rt generale non cambia, si osserva comunque un leggero peggioramento dei dati.

Per decidere quale Regione va in zona arancione (o rossa) non si usa l’Rt medio ma l’intervallo

inferiore dei due sui quali si calcola quel dato. Se è superiore a 1 scatta l’arancione. Ecco la situazione nelle Regioni.

Abruzzo 0,99 (0,93-1,05), Basilicata 0,63 (0,48-0,8), Calabria 0,81 (0,74-0,89),

Campania 0,78 (0,71-0,85), Emilia – Romagna 0,83 (0,81-0,85), Friuli 1.03 (0,99-1,08),

Lazio 0,8 (0,77-0,82), Liguria 0,95 (0,89-1), Lombardia 0,94 (0,89-0,98), Marche 0,95

(0,86-1,05), Molise 0,9 (0,65-1,19), Piemonte 0,78 (0,74-0,81), Provincia Bolzano 1,06

(1-1,13), Provincia Trento 0,61 (0,55-0,67), Puglia 0,91 (0,88-0,93), Sardegna 0,75 (0,69-0,81),

Sicilia 0,73 (0,7-0,75), Toscana 0,98 (0,93-1,03), Umbria 1,18 (1,11-1,25), Val d’Aosta 0,85 (0,67-1,03), Veneto 0,63 (0,61-0,65).

Il commento della Cabina di regia

“L’incidenza a livello nazionale si mantiene sopra il valore di 130 casi per 100.000 abitanti nei 7 giorni e, in almeno uno dei flussi del ministero e dell’Istituto superiore di sanità, 13 regioni evidenziano un trend di casi in aumento.La trasmissibilità, sebbene in media simile alla scorsa rilevazione, presenta questa settimana un range che arriva a superare 1 nel suo valore superiore”. Gli esperti osservano “un lieve generale peggioramento della epidemia con un aumento nel numero di regioni classificate a rischio alto (3 contro 1) e con la riduzione delle regioni a rischio basso in questa settimana (7 contro 10) in un contesto preoccupante per il riscontro di varianti virali di interesse per la sanità pubblica in molteplici regioni italiane che possono portare ad un rapido incremento dell’incidenza”.

Secondo la Cabina di regia siamo in una fase delicata dell’epidemia. Ci sono iniziali segnali di controtendenza “che potrebbero preludere ad un nuovo rapido aumento diffuso nel numero di casi nelle prossime settimane, qualora non venissero rigorosamente messe in atto adeguate misure di mitigazione sia a livello nazionale che regionale”. Ci sono zone del Paese dove con un rapido aumento dei contagi potrebbe esserci un sovraccarico dei servizi sanitari.

E ancora: “Dopo settimane di zona gialla, siccome nessuno ha messo in atto controlli indispensabili, stiamo registrando una ripresa grave di contagi”, ha aggiunto De Luca individuando i due principali canali: movida e scuola.

“Dobbiamo dire con chiarezza al Governo che è arrivato il momento di prendere decisioni nazionali adeguate al contagio”, ha sottolineato.

“Dobbiamo dire con chiarezza al Governo  che è arrivato il momento di prendere decisioni nazionali adeguate al  contagio che è già in atto. Ai concittadini dobbiamo dire che, quando ci  sono comportamenti irresponsabili nelle zone dove riaprono attività economiche, non riprendiamo a vivere ma prolunghiamo il calvario  dell’epidemia. Non diamo più vita ai nostri figli, ma togliamo la vita a loro. Perché se ci comportiamo in maniera tale da prolungare nei  mesi l’epidemia, otteniamo l’effetto opposto rispetto a quello che  vorremmo ottenere: anziché ridurre i vincoli, i limiti, le costrizioni, prolunghiamo nei mesi vincoli e costrizioni. Senza  responsabilità e controlli rigorosi prolunghiamo e non riduciamo il calvario. Finché non avremo vaccinato in misura importante le nostre  comunità noi non risolveremo il problema”.

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