L’obbligo del Green pass scattato il 15 ottobre per tutti i lavoratori riguarda anche chi riceve il Reddito di cittadinanza. A chiarirlo è una nota del ministero del Lavoro, con cui il governo avverte che senza il certificato verde c’è il concreto rischio di non poter più ricevere il sussidio.
Il documento, rintracciato dal quotidiano Italia oggi, spiega che l’obbligo del Green pass per i beneficiari del Reddito di cittadinanza è dovuto alle diverse attività a cui sono chiamati nel periodi di percezione del sussidio, quindi a quelle di formazione, volontariato e ovviamente lavoro.
Sono tutti ambiti in cui è necessario per un maggiorenne possedere il certificato verde, che sia per entrare in un’aula per la formazione professionale, oppure per i Puc, cioè i Progetti utili alla collettività. Questi si svolgono sia in accordo con gli uffici comunali, sia con le scuole, comunque in situazioni in cui il Green pass è indispensabile.
Secondo il ministero del Lavoro, anche ai beneficiari del Reddito di cittadinanza si applicano le stesse regole per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro, che in realtà sarebbero un diritto del lavoratore di ricevere informazioni sulle misure di prevenzione ed emergenza Covid in vigore nell’ambiente in cui si va a lavorare. Inevitabilmente, il volontario chiamato per i Puc sarà chiamato a esibire il Green pass, al pari degli altri dipendenti.
La scelta obbligata per i No vax
Il chiarimento rischia di essere un ostacolo insormontabile per chi si dichiara No vax e non vorrà quindi né farsi somministrare il vaccino, né sottoporsi a un tampone. Senza Green pass, chi i percettori del Reddito chiamati per corsi di formazione o Puc risulteranno assenti ingiustificati, con il rischio concreto di perdere il beneficio del sussidio.
Basta infatti un giorno di assenza perché scatti la «decadenza» dal Reddito di cittadinanza, da cui dovranno passare almeno 18 mesi prima di poter richiedere nuovamente l’assegno. Nel caso il No vax volesse evitare questa situazione, il ministero stesso suggerisce di rinunciare preventivamente al Reddito di cittadinanza, in attesa che l’obbligo del certificato verde scada e quindi riproporre la domanda. Per il momento però il governo ha fissato il termine al 31 dicembre 2021, ma l’orientamento dell’esecutivo è di prorogare lo stato di emergenza fino a metà del prossimo anno.