È arrivato il giorno dell’ultimo saluto a Piero Angela. Prima dell’apertura della camera ardente, allestita nella Sala della Protomoteca in Campidoglio a Roma, il figlio Alberto ha pronunciato un discorso «per ringraziare chi è a casa e chi è fuori ad aspettare di entrare» e per celebrare suo padre Piero deceduto a 93 anni lo scorso 13 agosto. La salma sarà esposta fino alle ore 19 del 16 agosto, poi saranno celebrate le esequie con cerimonia laica, come Angela stesso aveva chiesto. Sulla bara, anche un mazzo di fiori con la scritta “SuperQuark” in ricordo del programma portato avanti da Angela per oltre 40 anni.
La bara è stata accolta dal sindaco di Roma Roberto Gualtieri. Ad aspettare il feretro l’assessore alla Cultura Miguel Gotor che presenzierà alla cerimonia. Il funerale, che sarà trasmesso dalla Rai si svolgerà quindi a Roma, ma anche la sua Torino onorerà oggi il suo divulgatore.
Nel suo discorso, seguito da lunghissimi applausi, Alberto ha ricordato la lettera che suo padre ha voluto mandare a tutto il Paese poche ore prima della sua morte. «È stato l’ultimo discorso che ha detto con poche forze», ha detto descrivendolo «come se fosse rivolto ad amici a fine serata». Alberto ha poi parlato dell’ultimo insegnamento di suo padre, di «non aver paura della morte» raccontando delle sue ultime ore come un uomo che «si alza dal tavolo dopo una buona cena con gli amici». «Ci ha insegnato il valore di una vita piena», ha concluso Alberto raccontando di come con lui in casa avesse la sensazione di avere accanto un Leonardo Da Vinci. Proprio del genio toscano, Piero Angela amava ripetere una frase: «Siccome una giornata ben spesa dà lieto dormire, così una vita ben usata dà lieto morire».