Simona ha quarant’anni ed è un’infermiera. Ad ucciderla è un malore, ma lei continuerà a vivere: i suoi organi salveranno quattro persone, quasi come un ultimo gesto d’amore.
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Simona Licani ha 40 anni e sta studiando Scienze Infermieristiche, presso l’Università de L’Aquila. Una settimana fa, purtroppo, accusa un malore. Portata all’ospedale Sant’Omero, si è constatato fosse forse in atto un’embolia polmonare. Dopo tutti i controlli, la 40enne sta per essere dimessa, quando si sente di nuovo male.
Immediato, allora, è il ricovero in Rianimazione. Ma da quel reparto, Simona non uscirà più. Tuttavia, la donna continuerà a vivere. È stato disposto, infatti, il multiespianto che farà sì che i suoi organi possano salvare quattro persone. Il suo cuore è stato portato a Palermo, il suo fegato nel Lazio; le cornee ed i reni, invece, a L’Aquila. Un ultimo gesto d’amore, questo, che rispecchia la grande umanità della 40enne morta così tragicamente.
Tantissimi i messaggi di cordoglio apparsi sui social. Tra questi, quello della nipote Assunta.
“Un angelo, nata per salvare vite, voleva diventare infermiera, per me lo è stata da sempre. Il suo coraggio, la sua determinazione, la sua forza di volontà e caparbietà saranno un esempio che mi porterò nel cuore. Essere un infermiere implica la capacità di vedere l’umanità dell’altro con amore, disegnare sorrisi sui volti delle persone nascondendo le proprie lacrime.Per me zia, tu ci sei riuscita buon viaggio”.
Scrive la ragazza nel suo post su Facebook.
Fonte: Fanpage
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