Cristina partorisce mentre è in coma: due anni dopo torna a casa e prende in braccio sua figlia

10 Agosto 2022 - 8:46

Cristina partorisce mentre è in coma: due anni dopo torna a casa e prende in braccio sua figlia

Ci sono voluti ben due anni per ritornare ad abbracciare sua figlia.

Questa la storia di Cristina Rosi,39enne,che il 23 luglio 2020,alla 30esima settimana di gravidanza ebbe un arresto cardiaco prolungato,il quale provocò gravi conseguenze a lei(finita in coma) e alla bambina,dovuta nascere con un parto cesareo urgente.

Ora la donna, costretta a vivere sulla sedia a rotelle, è tornata a casa anche dal marito Gabriele che al quotidiano La Nazione ha detto commesso che “finalmente la famiglia è riunita”. Sia lei che la bambina soffrono attualmente di gravi insufficienze.

Cristina, dopo era rimasta in coma per 11 mesi, fu trasferita in un centro di eccellenza di Innsbruck dove ci fu il risveglio.

Durante i due anni è sempre stata assistita dal marito e dai tanti amici che li hanno supportati anche grazie a raccolte fondi.

A fare il tifo per Cristina anche Gianna Nannini, che nei mesi scorsi ha inviato un video alla donna, sua fan, per il suo risveglio dal coma.

A maggio, il marito di Cristina era riuscito a far tornarla per qualche giorno a casa e a farle incontrare per la prima volta dopo quasi due anni Caterina. Le due sono state insieme alcune ore e solo da questo momento lo saranno per sempre.

Quattro medici, un ginecologo dell’ospedale di Arezzo e tre medici di quello fiorentino di Careggi, sono indagati per il caso di Cristina e della piccola Caterina con l’accusa di lesioni personali gravissime.

Secondo le risultanze dei periti guidati da Marco De Paola la donna avrebbe dovuto partorire prima a causa delle gravi patologie cardiache di cui soffriva. In sostanza il pm ipotizza, in base alla perizia ricevuta, che il parto sarebbe potuto essere organizzato in sicurezza, o per lo meno non in condizioni di emergenza.