“Non me la sono sentita di guidare. Le mie figlie ci tenevano ad andare alla festa in discoteca, così ho detto: ma sì, per una volta potete prendere il treno da sole”: non si dà pace Vittorio Pisanu.
“Avrei dovuto portarle io in auto in riviera”,
queste le parole del papà delle due ragazzine, “ma non mi sentivo bene, così le ho fatte andare in treno”. Pochi minuti prima della tragedia il genitore aveva anche ricevuto una telefonata da parte delle figlie: dicevano che stavano per tornare a casa. “Erano la mia vita, lavoravo per loro”, la frase che Vittorio continua a ripetere in queste ore, ricostruiscono i quotidiani locali.
Le due sorelle Alessia e Giulia avrebbero trascorso sui binari della stazione e di Riccione 12 secondi prima di essere travolte dal Frecciarossa in transito verso Milano. Una di loro aveva subito il furto della borsetta e del telefonino ed era stato un ragazzo ad accompagnarle in stazione per tornare a casa. “Vogliamo chiamare papà per dirgli che stiamo bene e stiamo tornando”, avrebbe detto Alessia a quel ragazzo che le stava accompagnando.