Dal 7 al 17 aprile 2022, dalle ore 17,00 alle 20,00, nella Parrocchia del Gesù Risorto del Parco Arbostella di Salerno, sarà possibile ammirare la copia salernitana della “Sacra Sindone”, ricavata dall’originale nell’anno 1665, che apparteneva alle Clarisse del Monastero di San Michele Arcangelo in Salerno. In occasione della Santa Pasqua il Parroco della Parrocchia del Gesù Risorto, Don Giuseppe Landi, e la comunità parrocchiale hanno voluto fortemente esporre un pezzo di storia della nostra città attraverso l’esposizione della copia della Sacra Sindone conservata a Torino, un bene conservato nel Museo Diocesano, poco noto ai salernitani. L’eccezionale immagine impressa su un telo di lino fu voluto dalla Venerabile Maria Francesca di Savoia, terziaria clarissa, che la fece eseguire insieme ad altre, per distribuirle a Chiese e Conventi dell’Ordine. Un dono postumo alla morte della Venerabile avvenuta nel 1656 e il cofanetto, dove era conservata, porta le insegne regali di Casa Savoia. Sul lato sinistro della Sindone salernitana vi è l’iscrizione “Ex tracum ex originali taurinense anno 1665″ (Tratto dall’originale torinese anno 1665.
La Sindone di Salerno però non può ritenersi Reliquia in senso stretto. La tradizione riferisce che le singole Copie nell’atto della loro realizzazione furono tutte messe a contatto diretto con la Sindone di Torino. Sta di fatto che le Clarisse salernitane la esponevano nella propria Chiesa di San Michele Arcangelo. L’ostensione avveniva ogni anno nel periodo della Settimana Santa ed era considerata una Sacra Reliquia. Ancora oggi non mancano Salernitani che ne ricordano l’Ostensione, fatta con una cerimonia di grande solennità, che richiamava una notevole folla. È merito del Museo Diocesano di Salerno l’averla custodita fino ad oggi, dopo la chiusura del Convento di San Michele nel Centro Storico. Fu data notizia della Sindone salernitana nel 1978, in occasione delle ricerche scientifiche sull’originale torinese. In quell’anno Mons. Gaetano Pollio Arcivescovo di Salerno (1969-1984) dispose che fosse esposta per l’intero mese di ottobre.
La sindone fu ritirata per non comprometterne l’iconografia a causa dell’esposizione alla luce. Di tale memoria va ricordata la figura del compianto Direttore del Museo Diocesano di Salerno Mons. Arturo Carucci.