Unico film italiano in concorso alla Settimana della Critica della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia “Margini”, un dramedy di formazione a tempo di punk, in uscita al cinema a partire dall’8 settembre con Fandango, e ha come protagonisti Francesco Turbanti (anche autore del film), Emanuele Linfatti e Matteo Creatini. Un film incentrato sull’amicizia, sulla giovinezza con le sue ribellioni, sui loro sogni e sulla placidità della vita ambientata in un centro della provincia italiana. Questi legami sono ancora più forti come ci testimonia la storia del film basata nelle vicende di tre giovani amici appassionati musicisti di punk rock nati a Grosseto, che si intrecciano e creano scintille a suon di musica. In “Margini” ritroviamo la freschezza e l’autenticità di una storia realistica che ci ad essere in piena sintonia con i giovani protagonisti e con la loro insofferenza, i loro sogni e le loro disavventure, ma nello stesso tempo vi è una trasmissione di sorrisi con sketch esilaranti. Questa pellicola cinematografica si ispira a un’esperienza realmente vissuta da Francesco Turbanti, protagonista e autore, nato e cresciuto a Grosseto che insieme a un cast di rilievo ha ideato una storia credibile, e la vicenda ha anche il merito di raccontare in un modo non standardizzato un immaginario provinciale e periferico troppo spesso trascurato dal cinema italiano, e che risulta invece sempre ricco di spunti narrativi. Nel cast anche Silvia D’Amico, Valentina Carnelutti, Nicola Rignanese, Paolo Cioni, Aurora Malianni. Al centro del film c’è il contrasto tra l’entusiasmo, l’energia, la passione, il fuoco, la vita che sprizza dai tre amici sognatori Michele, Edoardo e Iacopo e il luogo dove vivono, con le sue tradizioni, le sue certezze, i suoi ‘si è sempre fatto così’ e il pensiero che aleggia su tutto il film ‘qui non succede mai niente’. Falsetti e Turbanti hanno dichiarato all’ANSA: “Una storia con tanti aspetti autobiografici, visto che dal 2005 compagni di band nel gruppo punk PEGS. Suoniamo da 17 anni insieme ma non ci si fila nessuno e ci divertiva raccontare quello che avevamo vissuto, essere punk a Grosseto; guardarsi indietro scatenava un corto circuito interessante. Abbiamo ambientato il film nel 2008 – continuano Falsetti e Turbanti – perché c’era un grande fermento e un movimento intorno ai concerti punk e al mondo hardcore, ma anche perché eravamo all’alba della crisi. Questa è una storia di fine estate in provincia, di inizio millennio e fine di un’epoca. Come generazione abbiamo visto un disgregarsi dello stare insieme. Dal G8 Genova, quando avevamo 14 anni, in poi, siamo una generazione che non ha avuto occasione, possibilità ma forse neanche la capacità di fare fronte comune e dare un propria risposta e presenza al ‘mondaccio’ in cui viviamo. E’ bello vedere i ragazzi di oggi che pure non hanno avuto l’esperienza dei movimenti, della piazza, tornare ad unirsi su dei temi come l’ambiente e mobilitarsi per difendere il proprio futuro”.
A coprodurre il film, oltre Fandango, ci sono Dispàrte, Rai Cinema, e i Manetti Bros. E’ davvero emozionante come in questo film si intrecci il vero spirito di aggregazione mettendo in gioco entusiasmo, impegno, passione e amicizia.