Il microcosmo di un ristorante nel romanzo “Il cameriere” di Matias Faldbakken

29 Luglio 2022 - 17:42

Il microcosmo di un ristorante nel romanzo “Il cameriere” di Matias Faldbakken

Dopo il romanzo horror, science-fiction e thriller, “Siamo cinque” , lo scrittore norvegese Matias Faldbakken ritorna in libreria e nelle migliori piattaforme e-commerce editoriali, dal 19 luglio scorso, con un altro romanzo intitolato “Il cameriere”, tradotto da Margherita Podestà Heir ed edito da Mondadori nella collana Strade Blu-Fiction. Tale romanzo è ambientato al ristorante The Hills, definito da molti l’eccellenza ristorativa dell’Inghilterra, dove il protagonista svolge la mansione di cameriere in modo ineccepibile, nel contegno irreprensibile dell’abbigliamento e dei modi sempre negligenti, osservando tutto quello che accade nella sala con un occhio attento, che rappresenta l’interfaccia della comunicazione. Leggete questo meraviglioso libro!

SINOSSI

Siamo in un ristorante di lusso di Oslo, The Hills, dove il protagonista (un nevrotico con “una faccia da poker”) svolge il suo lavoro di cameriere. Di lui sappiamo solo che ha un’aria nervosa, dei baffi ispidi e che non gli piacciono le sorprese o i cambiamenti. È un uomo di rigide routine che presta il suo servizio in modo poco appariscente. Ma questo non gli impedisce di osservare e descrivere con attenzione tutto quello che avviene nella sala del ristorante: il comportamento dei clienti abituali, dei suoi colleghi, il volto di Maître. Il ristorante è un baluardo della tradizione dove i clienti hanno a disposizione dei giornali da leggere, e dove gli odiati cellulari e social network sono visti con disprezzo come forme di “disgustosa contemporaneità”. Poi, un giorno, fa la sua comparsa una giovane donna bella e dall’aspetto curato, che sconvolge il delicato equilibrio del ristorante e tutto ciò che è arrivato a rappresentare, gettando i primi semi del caos in questo universo fin troppo ordinato. Il cameriere si ritrova improvvisamente a commettere piccoli errori, a macchiarsi di piccole disattenzioni. L’intera facciata comincia a sgretolarsi e le certezze si dissolvono: a poco a poco si crea un’atmosfera oscuramente minacciosa di accenni e vaghi sospetti. L’impressione sempre più forte è che stia per succedere qualcosa: una profanazione, un incidente, forse un’aggressione, uno scoppio di violenza. Il microcosmo del ristorante fatto di tradizione e stabilità è una potente metafora di una società ammuffita, di un universo elitario che si aggrappa a vecchi valori in decomposizione. Il cameriere è un romanzo insolitamente felpato, sommesso e dai toni molto puliti, scritto da un autore notoriamente provocatorio come Faldbakken, che dipinge in modo enigmatico e irresistibile il tramonto di una società e i primi inquietanti bagliori di quello che verrà dopo di essa.

NOTE D’AUTORE 

Matias Faldbakken (Hobro, Danimarca,1973), oltre a essere un quotatissimo artista visivo, è uno dei più importanti romanzieri norvegesi di oggi. Figlio di un famoso scrittore e fratello di un noto regista, ha studiato pittura presso l’Accademia artistica di Bergen tra il ’94 e il ’98 e poi alla Staatliche Hochschule für Bildende Künste di Francoforte. Lavora con qualsiasi genere di cosa (video, installazioni, murales ecc.) e ha esposto alla Biennale di Venezia, alla Biennale di Sydney e alla KunstWerke di Berlino. Ha pubblicato “The Cocka Hola Company” nel 2008 e “Siamo cinque” nel 2021.