Intervista esclusiva ad Elisa Malpezzi, alias Monnalisa

29 Luglio 2023 - 13:50

Intervista esclusiva ad Elisa Malpezzi, alias Monnalisa

Abbiamo incontrato la 19enne forlivese Elisa Malpezzi, in arte si presenta come MonnaElisa, ai nostri microfoni che ci ha raccontato del suo percorso artistico, da quello di mangement con Andrea Marelli fino al successo in Area Sanremo 2022, il concorso gratuito che fa accedere 4 artisti emergenti alla serata finale di Sanremo Giovani. 

Leggi la nostra intervista!

Com’è stato il tuo percorso dall’esordio ad oggi?

Inizialmente ho firmato un contratto, tra l’altro come duo, con un manager che non mi aveva per niente messo a mio agio, sono andata un po’ in crisi fino a quando non ho incontrato Andrea Marelli che mi ha riportata in pista e mi ha aiutata a ricentrarmi e a fare la musica nel modo che più amo. Abbiamo iniziato quindi a collaborare, firmato un contratto, e preparato due singoli, Gaia e Caffè, per areaSanremo e Sanremo giovani.
Con Gaia sono riuscita a vincere AreaSanremo però poi non avendo una discografica alle spalle ancora non potevo andare oltre, ho in questo contesto conosciuto Gianni Testa della Joseba, abbiamo firmato un contratto a tre, Andre Gianni ed io e ora continuiamo a collaborare e a sviluppare il mio progetto gradualmente e in un ambiente per me estremamente sano.
Nel mentre sto facendo un tour estivo in giro per l’Italia, a breve sarò a lido di Camaiore, Courmayeur, Piombino, Bertinoro ecc…
E ho da poco avuto l’onore di suonare con l’orchestra sinfonica di Sanremo e la band dei New Trolls, all’anfiteatro F. Alfano in onore di Vittorio De Scalzi. Diciamo che ci stiamo dando parecchio da fare e non posso che essere felice, cerco di dare il massimo per arrivare in alto e magari un giorno girarmi e vedere che ho davvero seminato qualcosa, che la mia musica è riuscita a toccare il cuore di tante persone.

Come nascono i tuoi brani? Scrivi prima la musica o prima i testi?

Nascono dalla necessità di liberarmi, di alleggerirmi da quello che provo che siano emozioni di gioia, rabbia, tristezza. Diciamo che il 90% delle volte scrivo prima la musica e poi i testi, però poi dipende.
Il fatto è che anche quando scrivo prima un testo rispetto alla musica, ho automaticamente la musica in testa, e quindi so già come devo intonare il testo.

C’è molto di te nella tua musica? La consideri una personale valvola di sfogo?

Be direi che la mia musica sono cento per cento io, sia quando scrivo per me che quando scrivo per altri, alla fine scrivo secondo quello che sento. È assolutamente la mia principale valvola di sfogo sia quando sto bene che quando sono giù di morale, faccio sempre riferimento alla musica, qualsiasi cosa accada.

C’è un episodio del tuo percorso artistico particolarmente significativo per te?

Il giorno in cui ho finalmente capito che la mia vita è la musica e ho quindi deciso di mettere tutta me stessa in questo progetto di vita. È successo con un attacco di panico in autogrill dopo che mi è stato fatto un discorso particolarmente violento ma veritiero su come mi comportavo nei confronti della mia arte.
Non ero sicura di me, non ci mettevo tutto l’impegno e la dedizione del mondo, cercavo scuse per difendermi da questo; tutto questo mi è stato sputato in faccia, ed era il momento giusto, perché di fronte alla paura non sono crollata ma ho raccolto le mie energie, tutte le forze e da quel momento ho deciso di incanalarle, fino all’ultima goccia di sudore, nella musica.

Puoi raccontarci come e quando è nato il tuo nuovo singolo? Quando hai iniziato a lavorarci?

L’ho scritto ormai un anno fa, in realtà questo singolo era pronto da tanto, aveva solo bisogno di essere pubblicato al momento giusto. Caffè è una canzone simpatica, leggera che parla però di un amore turbolento.
Un amore dove vengono esaltati pregi e difetti, dove si osserva ogni minimo dettaglio del partner, dal contestare il fatto di non mettere zucchero nel caffè al conoscere perfettamente il colore dei suoi occhi. È una canzone che mette in risalto il contrasto tra “me” e “te”, dove la diversità a volte stride e altre invece è quella scintilla che accende il fuoco, che ci permette di amare, di essere reali. È stata scritta in un momento particolarmente pesante della mia vita, in cui avevo semplicemente bisogno di leggerezza; stavo riscoprendo me stessa.

Sogni? Progetti?

Due sogni ho ben chiarire mi sono prefissata di raggiungerli, uno è Sanremo big e l’altro è San Siro.
Datemi tempo perché giuro che ce la metterò tutta per arrivarci. Intanto però sto con i piedi a terra e lavoro piano piano al mio progetto, ora infatti sto registrando altri pezzi perché voglio fare uscire un ep, purtroppo però non posso dire altro.

E rimpianti?

L’unico rimpianto è quello di non aver creduto prima in me stessa, nelle mie potenzialità ed esserli così rallentata, ma ora non mi fermo più di sicuro.