Henry Kissinger, ex segretario di stato americano, insieme a Eric Schmidt, ex CEO di Google, e Daniel Huttenlocher, decano del MIT hanno pubblicato il libro intitolato “L’era dell’intelligenza artificiale. Il futuro dell’identità umana” (The age of AI: and our human future), edito da Mondadori e tradotto da Aldo Piccato nella collana Orizzonti, in commercio nelle librerie e piattaforme e-commerce editoriali online dall’11 luglio 2023. Il libro verte sull’impatto dell’intelligenza artificiale sulla cultura, sulla storia e sulla geopolitica in un libro di 216 pagine, valutando le potenziali implicazioni della sua ascesa, che sono diventati sempre più potenti e coinvolgenti, che potrebbero portare l’umanità verso una direzione pericolosa. Tutto ciò rappresenta un terreno di gioco fondamentale che determinerà gli assetti geopolitici futuri. Si considera l’intelligenza artificiale sempre più come una sorta di compressione del tempo e delle informazioni che si manifesta a un’accelerazione irragionevole. L’IA rischia di superare, anzi il suo effetto è già attivo, di gran lunga l’intelligenza umana e risolvendo problemi che a noi apparivano irrisolvibili, con conseguenze imprevedibili per la civiltà e la natura umane. Questo libro è un divenire di una conferenza stampa tenutasi nel 2016 proprio sull’intelligenza artificiale e rappresenta una sorta di nicchia tecnologica.
Siete d’accordo con questa era artificiale!
SINOSSI
Alla fine del 2017 un algoritmo di intelligenza artificiale ha collezionato una serie di vittorie schiaccianti a scacchi scegliendo mosse che la mente umana non è nemmeno in grado di assimilare o utilizzare. Qualche anno più tardi, i ricercatori del Massachusetts Institute of Technology (MIT) hanno annunciato la scoperta di un nuovo antibiotico ottenuto grazie all’aiuto dell’intelligenza artificiale, che era riuscita a individuare proprietà molecolari sfuggite alla concettualizzazione e alla classificazione degli scienziati. L’intelligenza artificiale sta conquistando sempre più terreno nella ricerca, nella medicina, nell’istruzione e in molti altri campi. Ma con quali conseguenze? Secondo l’ex segretario di Stato americano Henry Kissinger, l’ex amministratore delegato di Google Eric Schmidt e l’informatico e decano del MIT Daniel Huttenlocher, presto l’umanità si ritroverà a imboccare un sentiero molto pericoloso, poiché l’IA sta cambiando il pensiero, la conoscenza, la percezione, la realtà e, di conseguenza, il corso della storia. Nonostante la velocità con cui avanza e progredisce, l’IA non è infatti governata da principi e concetti morali che la contengano e le diano dei limiti, sicché la sua rivoluzione può assumere pieghe inaspettate e condurre a esiti imprevedibili. Interrogandosi sui prossimi scenari possibili, tre fra i pensatori più autorevoli e lucidi di oggi riflettono così sull’intelligenza artificiale e su come stia trasformando il nostro modo di sperimentare la realtà, la politica e le società in cui viviamo.
Biografia
Henry Kissinger
Politico statunitense di origine tedesca, è stato Segretario di Stato degli Stati Uniti durante le presidenze Nixon e Ford (1968-1977). Per il suo ruolo nella composizione del conflitto del Vietnam ricevette nel 1973 il premio Nobel per la pace.
Daniel Huttenlocher
Decano del Massachusetts Institute of Technology, è un informatico con vasta esperienza nel settore industriale, in qualità di manager e consulente di diverse aziende tecnologiche della Silicon Valley. Dal 2019 è direttore dello Schwarzman College of Computing del MIT.
Eric Schmid
CEO di Google dal 2001 al 2011, ne è poi Executive Chairman. Già autore nel 2013 per Rizzoli ETAS di La nuova era digitale. La sfida del futuro per cittadini, imprese e nazioni; nel 2014 esce per la stessa casa editrice Come funziona Google, scritto in collaborazione con Jonathan Rosenberg e Alan Eagle.