Presentazione della stagione teatrale del Teatro Diana 2023/2024

17 Giugno 2023 - 15:24

Presentazione della stagione teatrale del Teatro Diana 2023/2024

Dopo un’anno strepitoso la famiglia Mirra ha presentato il cartellone dello storico teatro del Vomero gli spettacoli che faranno parte della nuova stagione teatrale 2023/2024, articolata da 11 spettacoli, 7 in abbonamento e 4 extra che sembrano tenuti insieme da due fili sottili ma evidenti che non possono non essere notati: novità e anniversari. In un’annata che ha visto crescere il teatro con continui sold out facendo vivere quei momenti irripetibili e indimenticabili alle persone e ricreando quel contatto speciale con gli artisti postcovid. Tra questi c’è il Teatro Diana di Napoli guidato dalla famiglia Mirra. Per il Diana, il 2023-2024 è cadenzato dalla frase ‘per la prima volta…’. Parole che vanno bene per parlare”, dell’artista, Vincenzo Salemme.

Mercoledì 18 Ottobre 2023 – Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare di agosto

Omaggio a Lina Wertmüller

All’epoca in cui il film fu fatto, la prima metà degli anni ʹ70 e precisamente il 1974 l’Italia era spaccata in due dalle forze estremiste dei comunisti e dei gruppi di destra. Il clima che si respirava in Italia e che ispirò il film non era certo leggero, anzi, tra i più drammatici e turbolenti: attentati terroristici, lotta armata, brigate rosse, rapimenti, morti e scontri violenti furono gli elementi che sconvolsero quel decennio, non a caso ribattezzato come “gli anni di piombo”. La forza del film è rappresentata dallo sguardo esterno e disincantato ma allo stesso ironico, grottesco e umoristico, con cui la regista ha evidenziato grandi contrapposizioni sociali: un nord industrializzato rispetto a un sud povero e sfruttato; una visione comunista messa accanto a un concreto spirito capitalista ambizioso di ricchezza; l’idea arcaica della donna nata per servire l’uomo, ironicamente affiancata all’esempio di un’imprenditrice di successo; i conflitti politici che passano anche attraverso i conflitti di genere. Tutto questo è incarnato nei due protagonisti della storia: il marinaio siciliano Gennarino Carunchio e la bella milanese Raffaella Pavoni Lanzetti. I due sono travolti dal destino e per ironia della sorte si trovano naufraghi su un’isola deserta, una terra desolata che non ha nulla da offrire. È proprio qui, sull’isola, un luogo lontano dal mondo civilizzato, dagli stereotipi culturali, dalle barriere sociali, dove la natura impone le sue regole, che i due dispersi trovano inaspettatamente l’amore l’uno per l’altro. L’assenza di leggi, di cultura, di società rende possibile un’unione altrimenti impossibile. Una volta tornati nel mondo da loro conosciuto, dove ad attenderli ci sono famiglie, lavoro e ruoli sociali, la travolgente passione che li ha legati non può più esistere.

Sulla base di questa idea, che all’epoca fece appassionare milioni di persone, proponiamo un adattamento contemporaneo della sceneggiatura, dove il contesto sociale e politico corrisponde alle dinamiche vissute al giorno d’oggi. Rispetto agli anni ʹ70, nonostante lo scenario sia molto cambiato, è possibile identificare chiaramente i nuovi contrasti, i poli opposti attorno ai quali si giocano due visioni del mondo. La miliardaria e il marinaio, questi personaggi rappresentano due mondi lontani e sconosciuti, la cui percezione comune accentua gli elementi di contrasto. L’ignoranza crea paura; la paura, violenza. Ma grazie a un luogo vergine come l’isola, che costringe alla convivenza forzata al di fuori dei ruoli sociali e del contesto geopolitico e religioso, Raffaella e Gennarino possono conoscersi e persino amarsi.

Dall’1 novembre 2023 – “NATALE IN CASA CUPIELLO” di Eduardo de Filippo con Vincenzo Salemme 

Ho conosciuto Eduardo nel 1977. Andai a Cinecittà per provare a fare la comparsa in qualcuna delle sue commedie che stava registrando per la Rai. E lo incontrai in una pausa della lavorazione. Aveva sulle spalle lo scialle color vinaccia pallido, un camicione da notte e i mutandoni che finivano dentro i calzettoni di lana. Era il costume della commedia più bella, più amara, più divertente, più sentimentale, più intensa, più malinconica, più festosa, più struggente della storia: natale in casa Cupiello. Sono passati, da allora, ben 46anni. Nel frattempo, sono diventato attore a tempo pieno e, dopo aver avuto il privilegio di lavorare con Eduardo nei suoi ultimi due anni di palcoscenico, ho potuto continuare a frequentare il suo magnifico teatro grazie ai 12 anni nella compagnia del figlio Luca. Poi da più di 30 anni scrivo e metto in scena commedie e spettacoli scritti da me. E ho avuto anche la fortuna di lavorare nel cinema come attore, regista e sceneggiatore. Ma la voglia di tornare in quella casa degli anni ‘40 del secolo scorso, di sentire il freddo del dopoguerra addolcito dai preparativi del presepe, la voglia di rivedere quel prototipo di bamboccione, indimenticabile nelle sembianze di Luca De Filippo, la voglia di sentire la zampogne a fare da colonna sonora alla forza travolgente e incontrollabile delle passioni della figlia, la voglia di rivedere la potenza disperata di Concetta/Pupella, le sue lacrime di fronte al pericolo della disgregazione familiare, la voglia di abbracciare la tenera impotenza di Luca Cupiello di fronte alle promesse disilluse della vita, quella voglia non mi ha mai lasciato. Ecco perché ho deciso di mettere in scena questo capolavoro. E di farlo come io ho imparato a fare in questo mestiere. Con semplicità e amore. Amore per le mie origini, amore per Eduardo, per Luca, amore per quei Natali passati davanti alla televisione per scaldarci il cuore tra una manciata di struffoli e una giocata a tombola. E quindi, buon “Natale in casa Cupiello” a tutte e a tutti!

Dal 25 dicembre 2023 – 20 Anni di “Fiesta” con Alessandro Siani

20 anni di Fiesta, vent’anni di me, della mia carriera, della mia partenza, tutto nasce nel 2003 quando per la prima volta concepisco uno spettacolo non più da stand up comedy ma bensì uno show di origine teatrale. Mi chiamavano “pazzo” quando per la prima volta toccai con il mio piede una tavola del palcoscenico.

“Un linguaggio troppo popolare che non si addice all’istituzionalità e a una logica teatrale” mi dissero. Ma la lingua napoletana si era contaminata con l’underground ed il cabaret che immaginavo funzionasse per la mia comicità era più vicino ad Harlem e al Bronx che a Posillipo!!! Una rivoluzione accadde!!! Inizialmente lo spettacolo fu accolto con scetticismo, ma nel giro di poche ore, non giorni, divenne un fenomeno che mi invase, uno tsunami di affetto che invase le strade, i vicoli, le piazze salendo oltre Posillipo e conquistando l’Italia, non potevo crederci!!! A fine tournée mi ritrovai in un sogno napoletano di mezz’estate!!! Le avventure dello scugnizzo “Tatore” che con il suo “mezzo” era protagonista di scene di vita mirabolanti. I tormentoni e soprattutto un monologo improvvisato: l’ultima cena di Gesù. Un pezzo per i miei fan diventato iconico.

Dal 24 gennaio 2024 – UMBERTO ORSINI e FRANCO BRANCIAROLI  “I RAGAZZI IRRESISTIBILI” di Neil Simon

I due protagonisti della commedia di Neil Simon, giustamente giudicato uno dei maggiori scrittori americani degli ultimi cinquant’anni, sono due anziani attori di varietà che hanno lavorato in coppia per tutta la loro vita dando vita ad un duo diventato famoso come “I ragazzi irresistibili” e che, dopo essersi separati per insanabili incomprensioni, sono chiamati a riunirsi, undici anni dopo, in occasione di una trasmissione televisiva che li vuole insieme, per una sola sera, per celebrare la storia del glorioso varietà americano. In scena vediamo i due vecchi attori che, con le loro diverse personalità, cercano di ricucire quello strappo che li ha separati per tanti anni nel tentativo di ridare vita ad un numero comico che li ha resi famosi. Le incomprensioni antiche si ripresentano più radicate e questa difficile alchimia è il pretesto per un gioco di geniale comicità e di profonda melanconia. Certi scambi di battute e situazioni esilaranti sono fonte non solo di comicità ma anche di uno sguardo di profonda tenerezza per quel mondo del teatro che, quando vede i suoi protagonisti avviati sul viale del declino, mostra tutta la sua umana fragilità. Umberto Orsini e Franco Branciaroli si ritrovano insieme per ridare vita a questo testo, che in questi anni è diventato un classico, nel tentativo di cogliere tutto quello che lo rende più vicino al teatro di un Beckett (Finale di Partita) o addirittura a un Cechov (Il Canto del Cigno) piuttosto che a un lavoro di puro intrattenimento. In questo omaggio al mondo degli attori, alle loro piccole e deliziose manie e tragiche miserie, li affianca la regia di Massimo Popolizio che ritrova nei due protagonisti quei compagni di strada coi quali ha condiviso tante esperienze tra le più intense e significative del teatro di questi anni.

Dal 7 febbraio 2024 – “CABARET – THE MUSICAL” con ARTURO BRACHETTI e DIANA DEL BUFALO

CABARET è uno dei titoli più famosi della storia del musical, tratto da un romanzo di Christopher Isherwood e ambientato nella Berlino degli anni 30, durante la salita al potere dei nazisti. Ha ricevuto numerosissimi premi, tra cui 8 Tony Awards, ed è considerato un classico del teatro musicale. La sua messa in scena ha ispirato numerose produzioni teatrali e cinematografiche in tutto il mondo, tra cui l’omonimo pluripremiato film diretto da Bob Fosse, continuando ad affascinare il pubblico con la sua capacità di portare alla vita un’epoca storica attraverso la musica e la danza. Il musical segue la storia di Sally Bowles (Diana Del Bufalo), primadonna del “Kit Kat Klub” -famoso cabaret della città- e del suo coinvolgimento con Cliff Bradshaw, un giovane scrittore americano alla ricerca della sua ispirazione, che si fa inconsciamente conquistare da questa nuova Babilonia piena di profonda povertà, paura del futuro, ma anche di luci, colori, musica, gioia di vivere.

Dal 28 febbraio 2024 – La Sorella Migliore di Filippo Gili con VANESSA SCALERA

Come cambierebbe la vita di un uomo anni prima colpevole di un gravissimo omicidio stradale, se venisse a sapere che la donna da lui investita e uccisa avrebbe avuto, per chissà quale male, nell’istante dell’incidente, tre mesi di vita? Solo tre mesi di vita dall’incidente che l’ha cancellata? Con quale immensa, maggiore leggerezza, avrebbe sopportato tutti gli anni del dolo e del lutto, quelli in cui vivono ancora, per chissà quanti anni ancora, tutte le persone legate alla donna uccisa?

E quanto sarebbe giusto offrire alla coscienza di un uomo macchiatosi di una tale, simile nefandezza, una simile scorciatoia verso la leggerezza, verso la diluizione di un tale peso? Ma poi, siamo così sicuri che un familiare, una strana sorella, per quanto possa amare lo stolto, gli regalerebbe questa comoda verità? O a suo modo, al di là dell’amore – e forse per chissà quali pregressi – gliela farebbe comunque scontare?

Dal 13 marzo 2024 – “VEDOVO ALLEGRO” con Carlo Buccirosso

Tre anni dopo la fine della pandemia, Cosimo Cannavacciuolo, vedovo ipocondriaco, stabilmente affetto da ansie e paure, inquilino del terzo piano di un antico palazzone situato nel centro di Napoli, persa la sua amata moglie a causa del virus, si ritrova a combattere la solitudine e gli stenti dovuti al fallimento della propria attività di antiquariato, che lo ha costretto a riempirsi casa della merce invenduta del suo negozio, e a dover lottare contro l’ombra incombente della banca concessionaria del mutuo che, a causa dei reiterati mancati pagamenti, minaccia l’esproprio e la confisca del suo appartamento…

La vita di Cosimo sarebbe stata molto più vuota e monotona senza la presenza di Salvatore, bizzarro custode del palazzo, e dei suoi due figli Ninuccio e Angelina, il primo in costante combutta con lo stesso, e la seconda votata al matrimonio e alla pulizia del suo appartamento. Ed è anche per fronteggiare le difficoltà economiche del momento che Cosimo ha concesso l’uso di una camera dell’appartamento a Virginia, giovane trasformista di cinema e teatro che gli porta una ventata di spensieratezza che non guasta…

Dal 3 aprile 2024 – ROMA CITY MUSICAL in “FAME – THE MUSICAL”

SARANNO FAMOSI è stata una delle serie tv più famose e indimenticabili. Ma è stato anche un film e un musical di successo internazionale. La trama racconta la vita degli allievi e gli insegnanti della rinomata ed esclusiva scuola di Performing Arts di New York. Un gruppo di ragazzi, la loro passione e la loro dedizione per il mondo dello spettacolo, una storia che continua a conquistare ed emozionare nuove generazioni di pubblico ed ispirare miriadi di giovani talenti. Saranno Famosi è un fenomeno leggendario ed intramontabile della cultura pop. Un titolo talmente famoso da essere entrato nell’immaginario della gente come sinonimo di Il duro lavoro, la competizione artistica, il sudore, la passione, gli amori, le sconfitte e i successi.

Dal 10 aprile 2024 – “MAGNIFICA PRESENZA” DI ÖZPETEK, un gradito ritorno che lo ha visto anche protagonista  quest’anno con il grande successo di MINE VAGANTI.

Dal 2 marzo 2024 -PREMIATA PASTICCERIA BELLAVISTA di Vincenzo Salemme con FRANCESCO DI LEVA, ADRIANO PANTALEO, GIUSEPPE GAUDINO

Una storia di cecità, di uomini e donne incapaci di osservare la vita e il mondo che li circonda. Il racconto di una condizione sociale e culturale in cui ogni personaggio della commedia è incapace di affrontare il percorso che la vita gli ha messo di fronte e agisce fingendo di non vedere. Non a caso arriverà proprio un cieco ad aprire gli occhi di tutti e metterli al cospetto della verità che nessuno di loro ha il coraggio di dire e dirsi. Paradosso Kafkiano che Salemme dipana lungo tutta la commedia con la sua penna ispirata fatta di battute fulminanti e tirate esistenziali che mettono in risalto un mondo ipocrita e vigliacco, guidato da una voce che viene dall’alto, la voce di una madre, figura creatrice come quella di Dio. Una commedia in cui si ride a crepapelle anche se non ci sarebbe molto da ridere. Questa è spesso la forza della scrittura di Salemme: riuscire a raccontare le crepe dell’essere umano attraverso la risata, quella risata che ancora non ci ha seppellito e chissà se mai lo farà. E proprio come faceva Eduardo De Filippo, Salemme riesce a raccontare attraverso le vicende di una famiglia il mondo intero, un’umanità che cammina con i paraocchi, che ha difficoltà nelle relazioni, che mira solo al profitto personale, che mente spudoratamente e non guarda mai in faccia la realtà. Una storia amara ambientata nel regno del dolce: un laboratorio di pasticceria. E proprio una torta alla fine risolverà tutti i loro problemi e addolcirà quelle vite insipide, liberandole dal fardello di chi le aveva messe al mondo e condizionava ogni loro scelta. Anche se, forse, di chi ci ha creati così come siamo, non ci libereremo mai.

Aprile – Maggio 2024 – Palcoscenico Un viaggio nella musica dagli anni ’60 ai ’90 con Massimo Masiello

“Dove le parole non arrivano…la musica parla” (cit. L. Van Beethoven) , “La musica può rendere gli uomini liberi” (cit. Bob Marley), “La musica ci insegna la cosa più importante che esista : ascoltare…perchè la musica è come la vita, si può fare in un solo modo, insieme” (cit. Ezio Bosso)…tra le tante, bastano queste tre citazioni per comprendere il valore profondo di quest’Arte sublime che, unitamente a una visione del mondo che abbiamo avuto tutti da bambini (e che non dovremmo mai perdere), ci può ancora dare una speranza per correggere gli innumerevoli errori che stanno portando il nostro fantastico mondo alla deriva…o, quantomeno, ci fa sopportare il peso delle ingiustizie, delle ineguaglianze, delle atrocità delle guerre, degli egoismi, o quant’altro.

Quale posto migliore, se non un “Palcoscenico”, per rendere più comprensibili questi semplici, ma profondi, concetti? Massimo Masiello, Artista poliedrico, riesce in questo intento grazie soprattutto al suo linguaggio elegante e profondamente comunicativo; un linguaggio che si avvale di una straordinaria forza vocale ed espressiva che, tra gag, monologhi e canzoni, trasforma la “finzione” della scena in assoluta realtà. In fondo il nostro mondo non è altro che il più grande palcoscenico esistente…tutto è falso, e tutto è vero! In questo spettacolo, comunque, sono le canzoni le vere protagoniste…quelle che, per un motivo o per un altro, non si sono mai sradicate dalla memoria collettiva. Alla platea può, dunque, anche scattare l’irrefrenabile voglia di cantarle insieme all’Artista…sì, anche perché la stessa non assume soltanto il ruolo di “ascoltatore”, ma è anche parte integrante della storia in cui si troverà piacevolmente immersa.E’ la narrazione di un viaggio…un vero viaggio (con tanto di partenze, arrivi, stazioni, coincidenze e quant’altro) il cui itinerario segna la percorrenza di un “quarantennio” squisitamente italiano, quello che va dagli anni ’60 agli anni ’90.Luci e colori ammiccanti, stupefacenti coreografie, mirabolanti immagini scenografiche che rapiscono lo spettatore e lo accompagnano per l’intero viaggio…questi gli ulteriori e preziosi ingredienti che contribuiscono alla narrazione di questa fantastica avventura da vivere tutta d’un fiato.E l’avventura di Masiello è il “PALCOSCENICO”…la sua vera casa!

Ma il Diana porterà in giro per l’Italia anche produzioni con Diana O.r.l.s come quelle di Ivan Cotroneo con Massimiliano Gallo e Mettici la mano di Maurizio de Giovanni diretto dal compianto Alessandro d’Alatri scomparso qualche settimana fa. Poi da tre anni il Teatro Diana fa da collante con il Teatro Acacia, rilevato in piena pandemia dalla famiglia Mirra, che a settembre presenterà una stagione teatrale con nomi  di prestigio che da tempo i Mirra sostengono. Quest’anno un parterre di grandi artisti come Biagio Izzo, Massimiliano Gallo (il quale proprio con Amanti), Paolo Rossi con un adattamento particolare di Pirandello, Giampaolo Morelli con un esperimento di stand up comedy e Chiara Francini sono solo delle anticipazioni che Guglielmo Mirra ci dà durante la conferenza stampa di presentazione del cartellone in attesa di fornire dare ulteriori dettagli dopo l’estate.