Jovanotti a fine gennaio 2023, per un mese, è ripartito alla scoperta del Sud America in sella alla sua bici per un racconto on the road, armato di un action cam e cellulare, dal titolo “Aracataca – Non voglio cambiare pianeta 2″, che sarà in onda su RaiPlay in ventidue puntate da 15 minuti dal 24 aprile. Dall’Ecuador alla Colombia, dalle Ande all’Amazzonia e dall’Oceano alla mitica Macondo. Aracataca è la parte due della prima serie che l’artista aveva lanciato 3 anni fa in concomitanza con il primo lockdown della Pandemia, riscuotendo uno strepitoso successo, che ebbe nei primi 30 giorni 5,5 milioni di visualizzazioni e 600mila ore di visione.
“Una pedalata lunga 3500 km, 50mila metri di dislivello, tra salite e discese, foreste e cascate, sentieri e autostrade. Una pedalata alla volta, ce la faremo”, racconta Jova del suo viaggio attraverso mari e oceani, villaggi e periferie, pueblos e città, tra musica, sorrisi, fatica e perseveranza. E aggiunge: “Con la testa che si svuota e il cuore che fa il pieno. Ma tutto questo è anche sviluppo e ricerca della mia musica”. Un docutrip pensato, filmato e pedalato da Lorenzo Jovanotti. Montato e diretto da Michele Lugaresi. Realizzato con Federico Taddia. Sono intervenuti Lorenzo Jovanotti, Elena Capparelli, Direttrice RaiPlay e Digital e Marcello Ciannamea, Direttore Rai Distribuzione. Questa narrazione psichedelica di una follia a pedali metterà ancora a nudo Lorenzo Cherubini che per raccontare e raccontarsi nel segno della libertà, della spontaneità, dello sguardo aperto e ingenuo, del gioco e della consapevolezza. Come sempre un vulcano di energia, ispirazione, bellezza.
“Un racconto on the road come poteva esserlo l’Odissea… Non c’è nessuno che vince o che perde. E avanti, una pedalata alla volta ce la faremo – insiste – e se non ce la faremo, ce la farà quello dopo di noi, perché siamo l’uomo sapiens e si impara da quello che si fa”. Un viaggio che, musicalmente, non diventerà un album discografico. Fatica e sudore “e pensare che una volta i cantanti si drogavano, oggi si allenano – scherza Lorenzo Cherubini, da sempre attento alla forma fisica –. Ma i tour sono impegnativi e non ti puoi permettere di star male o di fermarti: hai un’industria intorno. Se dovessi scegliere un compagno di viaggio chiamerei Biagio (Antonacci, ndr). Anche Gianna Nannini è una sportiva pazzesca. Eros invece no, lui vuole stare comodo e mangiare italiano”.
Tornato dal viaggio l’artista lancia un appello ai giovani: “Prendete e partite, anche perché andare in bici è meno costoso che restare a casa – dice rivolgendosi soprattutto ai giovani -: in un’epoca di passioni tristi, per me opporsi a questo è una forma di militanza. Viviamo al centro di bombardamenti di notizie e ci sembra che il mondo ci raggiunga, ma al contrario raggiungere il mondo è necessario, perché altrimenti ti rende impotente rispetto al tuo potenziale di poterlo cambiare. Viaggiare rimane una delle grandi esperienza che l’essere umano può fare”. E aggiunge: “Sono stati anni terribili per gli adolescenti, che vivono una sorta di stress post-traumatico. Ma non siate tristi, perché altrimenti sarete manipolabili: è la natura del potere. Non lo dico io, ma lo diceva Spinoza. E allora viaggiate, andate dove avete la sensazione di poter fiorire e non appassire”.