Dopo il mitico festival di Napoli della RAI che dal 1952 fino al 1971 spopolò dappertutto, quest’anno la kermesse della Canzone Napoletana nel mondo, giunta alla settima edizione, che avrebbe dovuto tenersi a dicembre 2021 ma rinviata per aumento contagi Covid, ritorna al Teatro Sannazaro di Napoli in Via Chiaia 157 mercoledì 6 Aprile 2022 alle ore 15 ed alle ore 20:30 in una versione riveduta e caratterizzata da un vortice ricco di performance artistiche degli artisti finalisti che trascineranno gli spettatori sulla scia della vecchia tradizione musicale partenopea. Il Festival di Napoli è organizzato dall’A.N.I.A. – Associazione Nazionale Italiana Artisti e patrocinato dalla Regione Campania, dal Comune di Napoli, da Città Metropolitana di Napoli e dal Comune di S. Antonio Abate ed promosso da molti Media Partners Internazionali. Questa nuova versione di questo recital di canzoni classiche napoletane è il risultato di un lavoro durissimo, sostenuto da una grande passione dell’artista poliedrico ( regista, attore, cantante, musicista, autore) Massimo Abbate, figlio d’arte del celebre Mario, primo interprete di celeberrime canzoni di successo mondiale, che quest’anno ha voluto anche rendere un evento internalizzato coinvolgendo milioni di italiani e discendenti di italiani sparsi nel mondo per diffondere la Canzone Napoletana nel mondo e di avere il mondo a Napoli!. Il Maestro Abbate ensemble al Maestro Lino Patriota, al quale è affidata la direzione musicale, lo stanno riportando agli antichi splendori dei due decenni del passato. Quindi, tra le molteplici finalità statutarie, vi è quella di diffondere il variegato e straordinario patrimonio artistico culturale partenopeo in tutte le sue espressioni nel mondo L’evento sarà pubblicizzato e diffuso da tutti i canali della comunicazione a mezzo stampa, web, tv e spazi pubblicitari cittadini asservendo a una comunicazione tutto campo. Al suon di cantar la dolce Napoli, i protagonisti di questa edizione saranno quelli della Nuova Generazione o Nova generatio, riservata a interpreti con svariate formazioni professionali che proporranno anche diversi generi musicali, per riportarci a quei livelli culturali artistici e paritetici di un tempo. Questo meraviglioso movimento artistico-culturale ha la confluenza di artisti, sia interpreti che autori, tesi a valorizzare il patrimonio culturale della Canzone Napoletana partendo dalle origini per riscoprire quel cuore pulsante della musica napoletana, ove si affacciano nuove fioriture musicali di giovani talenti che sperano di ridare un incipit artistico del passato. I 18 cantanti sono il risultato di una selezione di oltre 800 candidature pervenute nei mesi precedenti e sono rispettivamente Anna Pelliccia ( N’ata Vita), Annalisa Burzio (C’aggia fa), Annalisa Madonna (Core mio), Carmen Navarro (Te scrivo e te penso), Ciro Mautone ( Siente ‘O core), Connie (Siente), Francescopio Lessone ( C’è chi sale e c’e chi scende), Gustavo Martucci (E guagliuni d’o mare), Jen Quirito e Rossella Lomelli (St’ammore), Lino Galiero (‘O sole), Massimo Penza (A vita mia), Monica Fiorillo (Rivoluzione), Napulammore (‘A bbona ciorta), Sally Cangiano (Terè), Sasà Di Palma ( Miseria e nobiltà), Silvia Falanga ( Na scia’n ciel), Stefania Donadio (Dint’è suonne) e Thayla Orefice (Fino all’urdemma stella). Ma il Festival di Napoli non è solo un grande evento musicale e canoro ma ha anche la finalità di “musealizzare” la cultura partenopea custodendola e promuovendola affinché ne restino vive la memoria e la tradizione, è alleata contro i razzismi musicali, rappresenta l’enogastronomia del nostro territorio, il sociale, l’arte e la solidarietà. La Canzone Napoletana custode di tutti i suoi elementi più solari e arcani si pone il grande obiettivo di esportare all’estero la tradizione e la cultura della canzone napoletana con la nuova prospettiva musicale rappresentata dalla New Generation. Questa settima edizione, dopo sei anni di rappresentazioni, potrà essere seguita anche dall’estero grazie a una messa in onda in diretta mediante una rete network nazionale e internazionali con un sistema di advanced video technology di ultima generazione per dare a tutti un prodotto televisivo di alta qualità audiovisiva, come ogni grande festival che si rispetti. La settimana evento del Festival di Napoli si articolerà su un’unica serata di grande musica, divisa in due parti, una con inizio alle 15, la seconda parte alle ore 20:30. Nel corso della prima parte condotta dalla telegiornalista, conduttrice tv e presentatrice di eventi, Magda Mancuso, e dalla storica voce del presentatore per eccellenza del concorso di bellezza Miss Italia, Erennio De Vita, che presenteranno le esibizioni dei 18 giovani cantanti della New Generation che duetteranno con i 18 cantanti di formazione lirica della sezione NapoLirica. La serata sarà caratterizzata anche dalla la sfilata delle nove muse greche che, come omaggio a Napoli e ispirandosi alla Dea dell’Amore, indosseranno gli abiti realizzati appositamente per il Festival dalla stilista Titti Petrucci con abiti dipinti. Previsto anche un parterre di ospiti d’eccezione che calcheranno il palco con special guests come Francesco Malapena, Raffaella Amorosino, Massimo Iannone, Carmine Monaco, Antonello Rondi, I Vico, Ciro Capano e Rosa Miranda con la Sceneggiata, Claudio Carluccio con La Macchietta, Anima e Danza con la Tammurriata e Riccardo Fiorentino. A concludere la bellissima comicità e ironia del comico Smile’s Injector Massimiliano Cimino che interpreterà Edoardo De Filippo e Pupilla Maggio. Questa prima parte terminerà alle ore 19:00 circa. Sulla stessa linea della prima parte anche la seconda parte, condotta dall’attrice Valeria Altobelli che coinvolgerà Enzo Nicolò, Emanuela Giordano, Lorenza Licenziati e Magda Mancuso, vedrà l’esibizione dei 18 concorrenti della New Generation con canzoni inedite delineate nella prima parte dell’articolo. La serata sarà anche caratterizzata dalla sfilata delle nove muse greche che, come omaggio a Napoli e ispirandosi alla Dea dell’Amore, indosseranno gli abiti da sposa dell’ Atelier Nozze di Domenica Scaccia. Anche questa volta previsto un parata di ospiti come Orest Tsymbala, Paese Mio Bello (gruppo), La Bella Eopque – Luciano Capurro e Anna Caso, Massimiliano Cimino, Silvia Tatangelo, le due vincitrici della VI Edizione Festival di Napoli 2020 Enrica La Femina e Imma D’Inverno, la vincitrice della VI Edizione del Festival di Napoli in Albania Xhane Nelaj, Mario Maglioni e Mario Aterrano. In questo ultimo atto del Festival verranno effettuate le premiazioni dei cantanti della New Generation, non mancheranno le sorprese. Smile’s Injector Massimiliano Cimino. L’etichetta discografica Tilt Music Production, parte di Tilt Corporate con sede a Londra e Glasgow (Regno Unito), Roma (Italia) e Arad (Romania), mettere in palio un contratto discografico per l’artista vincitore di questa edizione del Festival di Napoli per la realizzazione di un progetto discografico inedito. Inoltre verrà realizzata una compilation delle esibizioni live della manifestazione che verrà distribuita digitalmente!
Inoltre durante i due atti del Festival verrà reso omaggio agli interpreti di spicco degli anni d’oro di questa kermesse come Enrico Caruso, Sergio Bruni e Mario Abbate, che hanno rappresentato un’importante fetta del patrimonio musicale partenopeo. Un’occasione, dunque, per meglio riflettere sulla correlazione tra identità e Canzone Napoletana. Il Festival vedrà anche la partecipazione di tanti altri personaggi famosi, quali: gli artisti Prof. Vincenzo Ruju ed il Maestro Gino De Vita de Il Salotto Dadaista, che presenteranno nel foyer del Teatro una rassegna di opere d’arte intitolata “Napoli nel mondo e il mondo a Napoli”, la stilista Maria Mauro titolare dell’Accademia Maria Mauro che si pone come obiettivo la preparazione di nuovi protagonisti nel mondo del Fashion, lo stilista Gianni Cirillo napoletano, specializzato in sofisticate creazioni di abiti da gran soirèe, impreziositi da ricami hand made e in noto cantante Gigi Finizio. La kermesse musicale vedrà anche la presenza di Frà Gerardo D’Auria , Vice Presidente
dell’A.F.Ma.L, recentemente insignito del “Premio per la Vita” conferito dalla Fondazione Gran Premio Internazionale di Venezia – Leon d’Oro. Le finalità dell’Associazione sono principalmente in campo socio sanitario, sia in Italia che all’estero, ma anche la formazione è indirizzata in vari settori, per il sostegno e per ridare una speranza lavorativa a chi ha bisogno ed a chi si trova in uno stato di disagio sociale. Una di queste finalità vede l’A.F.Ma.L. (Associazione Fatebenefratelli Malati Lontani) protagonista a Quarto (vicino a Pianura), un paese della Regione Campania, dove è stato aperto un centro di formazione “Regina Pacis” per i ragazzi provenienti dal carcere minorile di Nisida, dove grazie anche all’opera del Cappellano del carcere, Don Gennaro, i ragazzi sono stati inseriti in corsi di formazione di pasticceria e da pizzaiolo, in modo tale che tornati alla vita libera possano avere un mestiere
introducendoli in realtà lavorative ed così toglierli dalla strada e dalle sue innumerevoli tentazioni. In merito al Festival Fra Gerardo D’Auria ha dichiarato: “Il festival della canzone è un prestigioso evento al quale sono invitato e ne sono molto felice. Le nostre origini devono essere sempre coltivate, e sebbene la vita ci conduca in posti lontani a fare del bene, non dobbiamo mai dimenticare da dove siamo partiti. Aiutare questi giovani che trovano riscatto con la musica è un dovere di tutti, e per questo vi invito a partecipare numerosi”. Noi, dunque, assieme ai discendenti dei grandi maestri dobbiamo sempre di più collaborare nel salvaguardare un pezzo della nostra napoletanità, evitando che questa possa cadere nel dimenticatoio e prendendo esempio da questa manifestazione voluta fortemente dalla famiglia Abbate e diretta artisticamente da Massimo Abbate. La loro mission resta e sarà sempre quella di rappresentare con qualità, bellezza e passione la Canzone Napoletana mai cancellata…
La kermesse musicale, che sarà ripresa dal programma “La Piazza delle Sirene” di RAI Radio Live, e che gode del Patrocinio della Regione Campania, del Comune di Napoli, di Napoli Città Metropolitana e del Comune di Sant’Antonio Abate , è organizzato in collaborazione con C.E.T. – Centro Europeo di Toscolano, TILT music production, Confesercenti, TG news 24, Club UNESCO di Foligno e della Valle del Clitunno, Fondazione ITALY, Christopher Magazine, DOVE – Dove Vivo all’Estero, Passaparola – Premio Internazionale di Poesia, Italian’s News
Radio, MaMa communication, UNITED International Media Partners e Italian’s News.
“Mbraccio a te” (Festival di Napoli 1959) di Entico Buonafede – Giuseppe Marotta, nell’ elaborazione per duetto di Riccardo Fiorentino. Canteranno il mezzosoprano Raffaella Ambrosino e il soprano Clementina Regina, accompagnate al pianoforte da Riccardo Fiorentino. Presenzierà il figlio del compositore, Maestro Mario Buonafede.
STORIA DEL FESTIVAL DI NAPOLI
Dal 2015 il Festival di Napoli si svolge regolarmente al teatro storico cittadino, il teatro per antonomasia dei festival: il Politeama. Le edizioni passate hanno visto più di cento autori coinvolti, 45 musicisti dell’Orchestra Sinfonica del Conservatorio San Pietro a Maiella, 44 concorrenti della new generation partenopea, 20 ospiti di qualità, 30 tecnici e circa 50 volontari organizzativi ai quali aggiungere gli oltre 1.300 sostenitori diretti. Il festival nasce dalle ceneri di quello mitico della RAI che dal 1952 fino al 1971 spopolò dapprima nella bassa poi nella medio borghesia e infine diventò un appuntamento fisso dei salotti persino dell’alta aristocrazia. La sua capacità di unire un popolo diverso da un quartiere all’altro e così socialmente distante persino nel linguaggio rese il Festival di Napoli un vero e proprio collante tra le diverse culture e le creatività comuni, fattori fondamentali a salvaguardia e valorizzazione del patrimonio culturale e artistico, utili all’innalzamento del livello formativo del popolo e all’abbassamento di quello prosopopeico degli “intellettuali” e aristocratici del tempo. Il Festiva di Napoli rappresentava un giorno di festa, di pace e di livello culturale comune.
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