Dal 19 al 24 aprile 2002 al Teatro Piccolo Bellini va in scena lo spettacolo di Liberaimago “Celeste”, scritto e diretto da Fabio Pisano, con Francesca Borriero, Roberto Ingenito, Claudio Boschi. Si racconta la storia di Celeste di Porto, una ragazza spregiudicata, detta “la Pantera nera”, che pur essendo un’ebrea del ghetto romano fu una collaboratrice del servizio della Gestapo e della polizia fascista durante l’occupazione romana Di lei non si hanno molte notizie ma dalle cronache del tempo emerge la storia che dopo il rastrellamento del ghetto romano da parte dei tedeschi SS guidati da Kappler decide di diventare delatrice, cioè di vendere ebrei. Per gli Ebrei del ghetto inizia un vero e proprio periodo buio: chi veniva salutato con un cenno della mano dalla stupenda Celeste, non aveva scampo. Per ogni “capo”, lei guadagnava cinquemila lire. E non importa se a finire nelle mani delle camicie nere fossero donne, bambini o uomini. No. La Pantera nera era indifferente al genere e all’età. Solo la sua famiglia, doveva essere risparmiata: ma il padre non riuscì a portare questo enorme peso sulla coscienza, e si consegnò alle SS, mentre i fratelli la rinnegarono. Solo la madre continuò a volerle bene. Infatti nel carcere di Regina Coeli di Roma sui muri della cella numero 306 è incisa la scritta: “Sono Anticoli Lazzaro, detto Bucefalo, pugilatore. Si non arivedo la famija mi è colpa di quella venduta da Celeste di Porto. Rivendicatemi”.
Lo spettacolo “Celeste” va di scena al Teatro Piccolo Bellini
18 Aprile 2022 - 17:32