Afragola, Russo morto dopo vaccino AstraZeneca: arriva il responso dell’autopsia

16 Marzo 2021 - 17:13

Afragola, Russo morto dopo vaccino AstraZeneca: arriva il responso dell’autopsia

Arrivano i primi responsi dopo l’autopsia fatta sabato sul corpo di Vincenzo Russo, il collaboratore scolastico 58enne, morto due giorni dopo la prima somministrazione del vaccino AstraZeneca, effettuata presso l’Ospedale di Giugliano.

I medici del Secondo Policlinico di Napoli, sulla base dei primi risultati, non hanno riscontrato nessi tra la somministrazione del vaccino e il decesso prematuro dell’uomo. Vincenzo Russo, residente ad Afragola, che lavorava presso l’istituto Viviani di Casalnuovo, subirà, tuttavia, ulteriori esami, come stabilito dai medici per far sì che l’indagine possa proseguire.

Stando a quanto riferito dalla moglie dell’uomo, Russo, subito dopo la vaccinazione, era tornato prontamente a lavoro. Sul luogo ha cominciato ad avvertire i primi sintomi, come brividi e dolori muscolari. Preso un permesso, l’uomo è tornato presso la propria abitazione, dove la situazione è precipitata.

Ai normali effetti collaterali del vaccino si sono aggiunti altri sintomi come nausea, problemi intestinali e svenimenti, senza però febbre. I familiari, allora, hanno deciso di portare subito Vincenzo alla clinica Villa dei Fiori di Acerra, dove il personale medico è intervenuto ed ha tenuto Russo sotto osservazione minuto per minuto.

Poco dopo, tuttavia, le condizioni di salute dell’uomo sono peggiorate drasticamente fino all’arresto cardiaco che ha portato al decesso. Va sottolineato che l’uomo soffriva di problemi cardiovascolari. Il Dottor Tedeschi, responsabile del pronto soccorso della clinica, ha tuttavia affermato che le condizioni di Russo sono peggiorate in pochissimo tempo.

L’uomo non aveva problemi di affanno e non erano presenti infezioni all’interno del suo corpo, nonostante i livelli dei globuli bianchi fossero schizzati alle stelle. Il Dottore ha anche sottolineato come non bisogna creare vani allarmismi:

“Normale che i familiari vogliano capire. Non possiamo sbilanciarci fino a quando non avremo il responso definitivo dell’autopsia. Inutile creare allarmismi ingiustificati, serve fare chiarezza sulla vicenda”.

  •