Via libera del consiglio dei ministri,
al decreto attuativo ,sull’assegno universale per i figli.
Previsto dalla scorsa legge di Bilancio, e recepito nel ddl delega ,
approvato la scorsa primavera.
Il testo disciplina l’entrata in vigore strutturale del nuovo strumento,
dopo la fase “ponte” iniziata a luglio solo per autonomi e disoccupati.
La prima sorpresa, è che la versione strutturale dell’assegno partirà,
non a gennaio ma solo a marzo.
La seconda , ma non poteva essere altrimenti viste le cifre a disposizione, è che i 250 euro mensili, promessi ,sono il livello massimo,
a cui avranno diritto solo i nuclei numerosi.
Andrà in Gazzetta entro la fine dell’anno e le domande si potranno presentare all’Inps dal primo gennaio.
I percettori di reddito di cittadinanza se lo vedranno erogare d’ufficio attraverso la card.
A differenza degli attuali assegni familiari ,non andrà solo ai lavoratori dipendenti ,ma anche agli autonomi e agli incapienti ,che oggi non godono delle detrazioni perché, semplicemente, non pagano abbastanza imposte ,
da poterne beneficiarne.
Per ciascun figlio minorenne,
e a partire dal settimo mese di gravidanza, le famiglie avranno diritto, a un importo di 175 euro al mese se l’Isee è pari o inferiore a 15mila euro
Mentre, oltre quella soglia,
la cifra si ridurrà gradualmente,
fino a raggiungere un valore di 50 euro in corrispondenza di 40mila euro di Isee.
Chi ha un Isee alto riceverà comunque,
a patto che faccia domanda ,
50 euro per ogni figlio.
Per i ragazzi maggiorenni, fino ai 21 anni, l’assegno massimo sarà ,
di 85 euro mensili e anche in questo caso ,andrà a scalare fino a 25 euro,
per Isee uguali o superiori ,a 40mila.
La ministra alle Pari Opportunità Elena Bonetti ha stimato i beneficiari in “oltre 7 milioni di famiglie” di cui “circa la metà potrà prendere la cifra massima”.
Sono previste ,una serie di maggiorazioni in base al numero
di figli e alla presenza ,di disabili.
A partire dal terzo figlio ,
è prevista una maggiorazione, tra i 15 e gli 85 euro ,a figlio in base all’Isee.
Se entrambi i genitori lavorano avranno inoltre diritto a 30 euro in più,
che si azzerano oltre i 40mila euro, mentre 20 euro in più andranno,
alle mamme under 21.
Per i minorenni avranno diritto,
a 105 euro al mese in più “in caso di non autosufficienza“, 95 euro “in caso di disabilità grave” e 85 euro “in caso di disabilità media“.
In presenza di maggiorenni disabili
e fino a 21 anni si prenderanno ,
50 euro al mese in più, (che si sommano all’assegno standard) mentre oltre i 21 anni si continuerà a ricevere un assegno in base all’Isee, da 85 a 25 euro al mese.